
Ami l'autunno? Allora devi visitare il ‘borgo delle castagne’. Una perla italiana che ti fa dimenticare la malinconia - panorama-auto.it
Se ami l’autunno devi assolutamente visitarlo: Melezzole, un borgo medievale dai tre cerchi concentrici.
Situato a 611 metri sul livello del mare, Melezzole è un borgo che conserva intatte le sue radici storiche e architettoniche. La particolarità più evidente è la sua pianta urbanistica circolare, con le case disposte in tre cerchi concentrici attorno alla piazza principale, dove un tempo sorgeva il cassero del castello del XII secolo. Questa struttura a “cerchi di un albero” evidenzia l’evoluzione storica del paese: le abitazioni più interne sono le più antiche, mentre quelle esterne risalgono a fasi medievali più recenti.
I caratteristici vicoli, noti come “baciafemmine”, devono il nome alla loro estrema strettezza, tanto che due persone che si incrociano sono costrette a sfiorarsi, quasi a scambiarsi un bacio. Il borgo è un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, impreziosito da monumenti come la Chiesa di San Biagio, edificata nel 1112 e ristrutturata nel 1624, che testimonia l’antica presenza dei benedettini nella zona. Fuori dal centro, in direzione di Amelia, si trova la Chiesa di San Vitale, un piccolo gioiello romanico con affreschi di scuola umbra e una tradizione che si rinnova ancora oggi con le processioni del santo patrono.
Non distante dal borgo medievale sorge la Torre Errighi, un maniero del XV secolo oggi trasformato in centro benessere e noto per aver ospitato nel 2004 il reality show televisivo Music Farm. Per gli appassionati di trekking, il Sentiero 744 offre una passeggiata di circa 4 chilometri tra boschi di castagni e paesaggi incontaminati, collegando Melezzole a Santa Restituta lungo gli storici Sentieri AmeLa tradizione millenaria delle castagne di Melezzole
Borgo medievale di Melezzole: storia e cultura
L’economia e la cultura di Melezzole ruotano storicamente attorno al castagno, un albero che domina i boschi circostanti e che ha rappresentato per secoli la principale risorsa per la comunità locale. La coltivazione e la raccolta delle castagne risalgono all’epoca dei monaci benedettini, abili coltivatori che hanno saputo valorizzare un territorio ricco di silicio e dalle condizioni climatiche ideali per questa coltura. Ancora oggi, la Fiera della Castagna di fine ottobre celebra questo legame con il passato, offrendo ai visitatori l’opportunità di degustare caldarroste, castagnaccio, miele, funghi e salumi accompagnati dai vini tipici della zona.

La festa è un momento di grande convivialità, in cui si riscoprono antiche tradizioni, si apprezzano i sapori genuini e si assapora la magia di un borgo che ha mantenuto intatto il suo fascino medievale. Per chi desiderasse prolungare l’esperienza, i sentieri boschivi che collegano Melezzole a Puosi e altri paesi vicini attraversano suggestivi castagneti secolari, un tempo percorsi da pastori e viandanti.
Un territorio ricco di storia e natura tra sentieri e antiche vie
Il territorio di Melezzole è da sempre un crocevia di antichi sentieri che uniscono i borghi montani dell’Umbria. Il percorso 744, ad esempio, permette di immergersi in un bosco di maestosi castagni e di scoprire la piccola chiesetta di San Vitale de Murellis, un luogo carico di storia che risale almeno al XIII secolo. Questi sentieri, un tempo vie strategiche di comunicazione per pastori e mercanti, oggi offrono percorsi naturalistici di grande suggestione, con panorami che, nelle giornate limpide, si estendono fino a Roma e al Tirreno.
Entrando a Melezzole si incontra la Porta dell’Aquila, simbolo del legame storico con la città di Todi, a cui il borgo faceva capo nel Medioevo. La vita del paese è stata segnata da numerosi eventi storici: dai conflitti per il controllo del territorio, come l’occupazione francese del 1495, alle imposte gravose imposte da Todi e dalla Chiesa, che causarono dure condizioni di vita per gli abitanti. Nonostante tutto, Melezzole è riuscita a prosperare grazie alle sue risorse naturali, in particolare alle castagne e alle mele rosse, che erano oggetto di scambi commerciali con le comunità limitrofe.

Inoltre, la Castellania di Melezzole, insieme a Toscolano e Santa Restituta, rappresentava un sistema difensivo governato da un castellano, con compiti di sorveglianza militare e amministrativa lungo un importante valico montano.
L’esperienza di una visita a Melezzole è quindi un viaggio tra natura, storia e tradizioni rurali, immersi in un ambiente autentico, che conserva ancora oggi la magia di un tempo lontano. Tra caldarroste fumanti e vicoli silenziosi, il borgo invita a scoprire un’Umbria meno conosciuta, fatta di piccoli tesori nascosti e antichi sapori autunnali.