
Siamo pronti a dire addio alle auto elettriche? - (panorama-auto.it)
Un annuncio clamoroso quello appena arrivato: dovremo davvero dire addio alle auto elettriche? Cosa sta succedendo
Negli ultimi anni, l’auto elettrica è stata presentata come la soluzione più efficace per abbattere le emissioni inquinanti e traghettare il settore della mobilità verso un futuro sostenibile. Incentivi statali, campagne pubblicitarie massicce, obiettivi europei di decarbonizzazione: tutto sembra spingere in una direzione chiara. Ma oggi, chi è dentro al sistema, ci comunica che “il segmento è morto”.
Uno dei punti più controversi riguarda il prezzo d’acquisto. Le auto elettriche, anche nei segmenti più economici, continuano ad avere costi sensibilmente superiori rispetto ai veicoli a combustione. Sebbene i governi offrano incentivi e bonus rottamazione, molti cittadini faticano a sostenere la spesa, specialmente in un periodo segnato dall’inflazione e dall’instabilità economica. Per una famiglia media, l’acquisto di un’auto elettrica rimane ancora fuori portata, generando malcontento e percezioni di iniquità.
Altro nodo critico è quello delle infrastrutture di ricarica. Nonostante i numerosi progetti in corso, in molte aree — soprattutto rurali e del Sud Europa — le colonnine pubbliche restano insufficienti o mal distribuite. A ciò si aggiungono problemi tecnici, come stazioni non funzionanti o tempi di attesa troppo lunghi, che minano la fiducia dei potenziali acquirenti. L’ansia da autonomia, per quanto ridotta nei modelli più recenti, è ancora un freno reale alla diffusione su larga scala.
Se da un lato le auto elettriche non emettono gas di scarico, dall’altro non mancano le critiche sul loro impatto ambientale complessivo. La produzione delle batterie richiede l’estrazione di litio, cobalto e terre rare, processi che comportano costi ambientali e sociali elevati, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, la produzione stessa di energia elettrica, in molti casi ancora dipendente da fonti fossili, mette in dubbio il reale beneficio netto delle vetture elettriche in termini di riduzione di CO₂. Ora l’annuncio destinato a far discutere.
Addio auto elettriche
Durante una conversazione intensa e senza filtri al podcast BSMT di Gianluca Gazzoli, Horacio Pagani, fondatore della prestigiosa casa automobilistica Pagani Automobili, ha lanciato delle vere e proprie “bombe” sull’attuale e futuro panorama dell’industria automobilistica. Le sue dichiarazioni, che spaziano dalla critica al settore dell’auto elettrica alla sua visione artistica dell’ingegneria, offrono uno spaccato affascinante e provocatorio sul mondo delle quattro ruote.

Pagani ha sorpreso tutti con una presa di posizione netta: secondo lui, il segmento delle auto elettriche è destinato a un rapido declino. “Le auto elettriche smetteranno di essere costruite, il segmento è morto”, ha detto senza mezzi termini. E non si tratta di una semplice opinione: l’imprenditore ha raccontato di aver creato sette anni fa un team di ingegneri dedicato allo sviluppo di una vettura elettrica, con progetti ambiziosi che arrivavano fino al 2030. Ma il risultato è stato sorprendente: “Abbiamo realizzato diversi prototipi, ma i nostri clienti non erano minimamente interessati”.
Per Pagani, il problema non è la tecnologia in sé, ma la spinta forzata e poco realistica che la politica sta imprimendo all’intero settore. “Ci sono decisioni imposte dai governi che non hanno fondamento scientifico e che stanno creando danni enormi al mondo dell’auto”, ha affermato. Un’accusa rivolta in particolare all’Unione Europea, che secondo lui avrebbe accelerato la transizione senza tenere conto né delle infrastrutture né delle reali esigenze dei consumatori. In aperta opposizione all’elettrico, Pagani ribadisce la sua passione per i motori termici, in particolare i maestosi V12, simbolo di una tradizione automobilistica che unisce potenza, estetica e artigianalità.