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Diesel Gate, dopo Volkswagen tocca ad Audi: sono partiti i richiami per 600mila auto a gasolio

Gli effetti del famoso scandalo si fanno ancora sentire. L’azienda tedesca con i Quattro Anelli paga ancora per quanto successo anni ed anni fa. 

Pochi scandali hanno lasciato un’impronta negativa nella memoria di migliaia di persone come Dieselgate, un fattaccio che nel settembre del 2015 vene portato per la prima volta alla luce dall’americana EPA, ente per la protezione dell’ambiente che scoprì un’importante manomissione sul motore di molte vetture messe in strada dal Gruppo Volkswagen con la compiacenza dei dirigenti di quel periodo.

Senza entrare troppo nel dettaglio di quello che è stato sicuramente motivo di grande imbarazzo per Volkswagen nonché di condanna per alcuni dei suoi dirigenti – tra i tanti Ruper Stadler, allora dirigente nel marchio Audi – il famoso scandalo Dieselgate vedeva al centro molti motori di vetture prodotte dal brand che montavano un falso software sulla centralina del motore che camuffava le emissioni per superare i controlli europei.

In sintesi, le auto inquinavano più di quanto la casa avesse dichiarato. Le condanne ed i risarcimenti sono stati emessi per coprire il richiamo di ben 11 milioni di veicoli di cui mezzo milione solo negli States per la modifica dei motori. Ad oggi però, a distanza di tanti anni, il numero di auto così manomesse è talmente enorme che non tutte sono state ancora controllate e modificate.

Audi, questi modelli al centro dello scandalo

La stampa olandese ha registrato che in questi giorni, la KBA tedesca ha disposto il controllo di una enorme quantità di vetture Audi che potrebbero avere ancora una centralina “manomessa” a distanza di tutti quelli anni. Non si tratta di un richiamo da poco visto che ci sarebbero la bellezza di 600mila auto potenzialmente in mezzo a questo assurdo strascico dello scandalo!

Rupert Stadler, uno dei dirigenti condannati per lo scandalo – www.PanoramaAuto.it

I modelli interessati sarebbero stati richiamati per controllare i motori TDI e le rispettive centraline per verificare che sia tuto in ordine e che queste auto non montino i software manomessi. I modelli interessati sono tutti prodotti tra il 2005 ed il 2017 quindi, da quella data in poi, la vostra Audi non dovrebbe avere nessun tipo di problema con le emissioni o la centralina.

In caso di richiamo, sareste avvistati dalla casa produttrice: in ogni caso se volete stare tranquilli, i modelli prodotti in quegli anni interessati dallo scandalo sono: A4, A5, A6, A7, A8, Q5 ed il SUV Q7 oltre alle A4, A6, A8 e di nuovo Q7 Euro 4 prodotte tra il 2005 ed il 2010.

Manfredi Falcetta

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