Brutta esperienza per una donna con la sua auto elettrica - (panorama-auto.it)
Una vicenda a dir poco paradossale e inquietante quella che vi raccontiamo oggi. Protagonista una donna di mezza età
Una vicenda emblematica che ha per protagonista Karin, una donna di 52 anni che, avendo acquistato un’auto elettrica, mai si sarebbe immaginata di dove affrontare tutto questo. La storia di Karin, su cui entreremo nel dettaglio, mostra quanto sia importante, in un settore in rapida evoluzione come quello dell’auto elettrica, valutare non solo le prestazioni tecniche ma anche la solidità dell’azienda produttrice.
L’affidabilità tecnologica e l’assistenza post-vendita devono restare al centro dell’esperienza del cliente, pena il rischio di trovarsi con un veicolo inutilizzabile e senza alcuna tutela. Per molti consumatori, oggi più che mai, il futuro della mobilità elettrica passa non solo dall’innovazione, ma anche dalla trasparenza, responsabilità e sostenibilità aziendale.
Karin, residente a Southampton, ha vissuto in prima persona le difficoltà legate all’assistenza post-vendita delle auto elettriche. Nel dicembre 2023, entusiasta del cambiamento verso la mobilità elettrica, ha acquistato una Fisker Ocean per circa 49.665 euro. L’auto, prodotta dalla californiana Fisker Inc., prometteva prestazioni elevate e un design moderno. Ma già dopo pochi mesi, la tecnologia che doveva essere un punto di forza si è trasformata in un grave problema.
Il dramma è iniziato quando l’allarme del veicolo ha iniziato a suonare in modo continuo, manifestando un difetto che rendeva l’auto inutilizzabile. Karin si è rivolta a un’officina locale, nella speranza di risolvere il problema in modo semplice. I tecnici hanno provato a scollegare la batteria da 12 volt, ma questa manovra ha provocato un guasto completo all’impianto elettrico, rendendo il veicolo totalmente inservibile. Un disastro per chi aveva appena investito quasi 50.000 euro.
La donna ha quindi cercato di attivare la garanzia, ma proprio in quel momento è arrivata la notizia che ha reso tutto ancora più complicato: Fisker Inc. aveva dichiarato bancarotta negli Stati Uniti, chiudendo anche la propria filiale britannica. La procedura di restituzione era stata inizialmente approvata, ma con il fallimento dell’azienda, ogni speranza di rimborso è svanita.
Determinata a far valere i suoi diritti, Karin ha tentato la via giudiziaria, presentando un reclamo presso un tribunale statunitense. Tuttavia, la causa è stata respinta, lasciandola senza possibilità di recuperare il denaro speso. Il suo caso rappresenta un esempio emblematico dei rischi legati all’acquisto di veicoli da aziende giovani e vulnerabili, anche se affermate a livello mediatico.
Fondata nel 2007 da Henrik Fisker, l’azienda omonima era stata tra le pioniere del settore, lanciando il primo veicolo ibrido plug-in già nel 2008. Ma il sogno di rivoluzionare l’industria automobilistica elettrica si è progressivamente infranto. Oggi, Fisker Inc. è al centro di una class action promossa da clienti e investitori.
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