"Non se ne capacita": dramma Valentino Rossi, c'è la confessione (Screenshot Instagram @valeyellow46) - Panorama-auto.it
Valentino Rossi e il dramma vissuto: c’è la confessione che ha spiegato tutto quello che il pilota ha vissuto in una situazione delicatissima.
Valentino Rossi, dopo essersi ritirato dalla MotoGP, non ha lasciato il mondo delle corse. Anzi, si è rimesso letteralmente in gioco con la BMW e con il mondo delle quattro ruote. Nel frattempo è anche arrivata una ricostruzione nitida e commovente di quanto accaduto qualche anno fa in una situazione davvero molto difficile.
Valentino Rossi ha vissuto in prima persona l’incidente che è costato purtroppo molto caro a Marco Simoncelli. Il pilota dal sorriso gentile e dalla chioma riccissima che nessuno potrà mai dimenticare ha perso la vita nel corso di un GP nel 2011, per la precisione sul Circuito di Sepang, in Malesia. Proprio in merito al dramma vissuto in MotoGP ha parlato uno di coloro che ha vissuto la situazione in prima persona. Ecco il retroscena raccontato da Carlo Pernat.
Ai microfoni del ‘Secolo XIX’, Carlo Pernat ha parlato di quanto accaduto ormai quel maledetto 23 ottobre del 2011 quando ha perso la vita Marco Simoncelli: “Da quando è morto Marco Simoncelli, non è più stato lo stesso Valentino di prima“. Ma le parole dell’agente non sono finite qui. Anzi.
“Dopo quanto accaduto sono rimasto a casa di Paolo Simoncelli (il padre) e della sua famiglia, a Coriano – ha svelato Pernat. Il motivo? Era un modo per farsi forza insieme, come avrebbe voluto Marco. Non ho mai nascosto che in quel periodo ho anche pensato di smettere con le corse”.
“In quei due mesi – ha continuato – Valentino non si è fatto vedere e non si è fatto sentire. Paolo ci era un po’ rimasto male considerando il rapporto che Vale aveva con Marco. Solo dopo ho capito il perché di quell’atteggiamento: Valentino si colpevolizzava perché l’ultima ruota passata sul corpo di Marco in quell’incidente maledetto è stata quella della sua Ducati. Pensava che fosse colpa sua”.
“Quando ha visto Paolo, lo ha abbracciato e gli ha detto ‘scusami, sono stato io’. Ha vissuto molto male quel periodo e credo se lo stia portando ancora dietro. Quel dolore gli è rimasto in testa, Marco era il suo migliore amico“, ha concluso Pernat dando l’idea di quanto sia stato complicato e delicato quel momento.
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