Auto elettrica a 6.000 euro (www.panorama-auto.it)
Wallbox, impianti, potenze e normative: tutto ciò che serve sapere per ricaricare un’auto elettrica a casa in sicurezza e nel rispetto della legge
Con l’aumento delle vendite di auto elettriche — spinto dagli incentivi 2025 e da una rete pubblica ancora in espansione — cresce la necessità di infrastrutture di ricarica privata.
La ricarica domestica, come riportato anche su alanews.it, è la soluzione più diffusa: secondo Motus-E, oltre il 75% dei proprietari di veicoli elettrici italiani effettua la ricarica principalmente a casa.
Il primo passo è la verifica della linea elettrica.
In abitazioni indipendenti la procedura è semplice, ma richiede sempre un sopralluogo tecnico per valutare potenza disponibile, sezione dei cavi e messa a terra.
In condominio, invece, la legge (art. 1122-bis del Codice Civile) consente l’installazione di una wallbox nel box privato previa comunicazione all’amministratore e nel rispetto delle norme CEI 64-8.
Se il box non è collegato al contatore dell’abitazione, è necessario installarne uno dedicato.
Le wallbox domestiche coprono potenze da 3,7 kW (monofase) a 22 kW (trifase).
I modelli “smart” consentono la gestione via app, la programmazione delle fasce orarie e l’integrazione con impianti fotovoltaici.
L’installazione, affidata a un elettricista qualificato, richiede dichiarazione di conformità e può costare da 300 a 1 000 euro a seconda della distanza dal quadro e della complessità dei lavori.
Il prezzo della wallbox varia da 500 a oltre 2 000 euro.
Per ricaricare con una potenza nominale di 7,4 kW, una batteria da 50 kWh si ricarica in circa 7 ore, contro le oltre 18 ore di una presa domestica Schuko da 2,3 kW.
Un’utenza da 3 kW consente la ricarica lenta, ma non è ottimale per un uso quotidiano.
Aumentare la potenza a 4,5 o 6 kW riduce i tempi e permette di gestire contemporaneamente gli altri carichi domestici.
L’aumento comporta un leggero incremento dei costi fissi in bolletta (circa 30–40 €/anno per kW aggiuntivo), ma garantisce maggiore stabilità di erogazione.
Chi dispone di un impianto fotovoltaico può massimizzare l’autoconsumo impostando la wallbox per ricaricare durante le ore di produzione solare.
Nelle autorimesse condominiali superiori a 300 m², la normativa antincendio (D.M. 15 maggio 2020) prevede sistemi di sgancio di emergenza e, in alcuni casi, l’aggiornamento della SCIA.
Non esiste invece l’obbligo di modificare porte o serrande.
Ogni installazione deve rispettare le prescrizioni CEI EN 61851 e CEI 64-8, e prevedere protezione differenziale e magnetotermica dedicate.
Il costo medio dell’energia domestica in fascia F2–F3 è di circa 0,25 €/kWh.
Una ricarica completa di un’auto con batteria da 50 kWh costa quindi circa 12–13 euro, pari a 2,5 €/100 km con un consumo medio di 17–18 kWh/100 km.
Un pieno di benzina equivalente supererebbe i 40 euro.
Con tariffe dedicate o abbinamento al fotovoltaico, la spesa può ridursi ulteriormente.
Casa indipendente: libertà di installazione, ideale con fotovoltaico.
Condominio: serve comunicazione all’amministratore, possibile contatore dedicato.
Potenza consigliata: 4,5–6 kW monofase.
Costo totale installazione: da 800 a 2 500 euro (wallbox + manodopera).
Norme di riferimento: CEI 64-8, CEI EN 61851, Codice Civile art. 1122-bis.
La ricarica domestica è oggi la scelta più efficiente per chi guida elettrico: sicura, prevedibile e compatibile con i ritmi quotidiani.
Con un impianto dimensionato correttamente e una wallbox certificata, il garage diventa una stazione privata di energia pulita — pronta a sostituire la vecchia pompa di benzina sotto casa.
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