
Non può guidarle - www.PanoramaAuto.it
Paradossale che abbia i milioni in banca e non possa guidare le sue varie supercar. Questa star del calcio ha sbagliato tutto!
Nel mondo dorato del calcio, dove il lusso spesso sfiora l’eccesso, la storia di Marcus Rashford si fa notare per un dettaglio quasi grottesco: spendere centinaia di migliaia di sterline per una supercar che non può nemmeno guidare. Il talento inglese, attaccante del Manchester United, si è infatti trovato al centro di un paradosso automobilistico che racconta molto, non solo di lui, ma del mondo in cui vive.
A luglio, Rashford è stato fermato mentre correva a oltre 160 km/h sulla M60 di Manchester, superando abbondantemente i limiti di velocità. La punizione? Sei mesi di divieto di guida e una multa salata da 1.666 sterline. Una batosta che avrebbe scoraggiato chiunque, ma non il numero 10 dei Red Devils. Anziché rinunciare al suo amore per le quattro ruote, ha deciso di investire la bellezza di 200.000 sterline in una nuova auto di lusso: la Bentley Flying Spur Azure.
Questa non è una macchina qualsiasi. Con un motore V8 twin-turbo da quattro litri e 550 cavalli, è pensata per offrire una comodità regale, non per sfrecciare sull’asfalto. Lunga, spaziosa, con sedili posteriori dotati di cuscini e monitor per guardare Netflix, è la perfetta “auto per passeggeri”, un simbolo chiaro di uno status che va oltre la semplice guida. La scelta di Rashford sembra quindi un messaggio: anche se non può guidare, può comunque viaggiare nel massimo comfort. Un lusso che fa discutere, ma che è in linea con la sua ormai celebre passione per le supercar.
Spese folli e niente patente
Non è certo la prima volta che Marcus si concede spese folli per automobili. La sua collezione è da far girare la testa: due Lamborghini, una McLaren 765 Long Tail da 360.000 sterline, e altre 6-8 vetture di prestigio. Un parco macchine che farebbe invidia a molti imprenditori miliardari, e che testimonia come il calcio moderno sia anche una vetrina per ostentare ricchezza e successo.
Sul campo, però, la situazione è più complicata. A 27 anni, Rashford sta affrontando una serie di presiti che lo hanno tenuto lontano dalla maglia dei Red Devils a cui è sempre stato associato: a febbraio, è infatti approdato all’Aston Villa dove ha collezionato 17 presenze ma solo 4 reti. Di recente, è poi arrivato l’annuncio di un secondo prestito secco, al Barcellona.

Nel calcio di oggi, i protagonisti sono spesso divisi tra il peso delle aspettative sportive e la tentazione di uno stile di vita da star. Il lusso sfrenato, le auto da sogno, diventano spesso un modo per riaffermare la propria identità, ma possono anche trasformarsi in un boomerang, attirando critiche e distrazioni.
Rashford, con il suo talento innegabile, rischia di farsi fagocitare da questo gioco pericoloso. La sua storia con la guida è solo un dettaglio, ma un dettaglio che fa rumore perché parla di priorità e di equilibrio. È il segnale che anche i più grandi campioni devono fare i conti con limiti imposti, errori e scelte che non sempre convincono.
Il calcio, dopotutto, è anche questo: un mix di gloria, pressione e qualche volta, ironia amara. Rashford, tra una supercar e uno sto di forma fisica e tecnica da ritrovare, è al centro di questo spettacolo. E noi, spettatori attenti, continuiamo a guardare con interesse e un pizzico di scetticismo.