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Telecamere ai caselli autostradali: quando possono multarti e per quali infrazioni

Le telecamere ai caselli autostradali sono strumenti chiave per il controllo del traffico e il rispetto delle leggi stradali.

Le telecamere ai caselli autostradali sono strumenti chiave per il controllo del traffico e il rispetto delle leggi stradali. Questo articolo esplora il loro funzionamento, le infrazioni rilevabili, la validità legale delle multe e come contestarle.

Funzionamento delle telecamere ai caselli autostradali

Le telecamere ai caselli autostradali sono dispositivi innovativi progettati per monitorare il flusso del traffico e garantire il rispetto delle norme stradali sulle autostrade. Queste telecamere sono dotate di tecnologie avanzate, tra cui il riconoscimento automatico delle targhe (ANPR), che permette di identificare i veicoli in transito con un’elevata precisione. Esse sono collocate in posizioni strategiche, solitamente sopra i caselli, per poter avere una visuale chiara e totale del traffico. Una volta catturata l’immagine di un veicolo, il sistema elabora i dati, tra cui la targa e l’ora del passaggio, confrontandoli in tempo reale con i database delle violazioni, per esempio del mancato pagamento del pedaggio. Queste telecamere operano sia di giorno che di notte, grazie all’integrazione di sensori infrarossi che garantiscono una registrazione efficace anche in condizioni di scarsa visibilità. Le informazioni raccolte vengono utilizzate non solo per sanzionare chi infrange le leggi, ma anche per analisi statistiche e di sicurezza del traffico. Inoltre, le immagini e i dati vengono trasmessi a centri di controllo dove vengono monitorati e, se necessario, vengono avviate procedure di sanzionamento per le infrazioni rilevate.

Le infrazioni rilevabili: limiti di velocità e altro

Le telecamere ai caselli autostradali possono rilevare infrazioni come il mancato pagamento di un pedaggio. Non vanno confusi con gli autovelox, pensati per controllare il mancato rispetto dei limiti di velocità, anche se pure queste telecamere possono tornare utili alle forze dell’ordine (ma in un secondo momento, magari per rintracciare un potenziale criminale in fuga).

Come anticipato, possono registrare l’attraversamento senza il pagamento del pedaggio, che è una violazione diretta delle norme autostradali. A questo comportamento succede una multa, che non deriva da una violazione del Codice della Strada, ma dall’evasione del pagamento: l’importo della sanzione è pari a un minimo di 87 euro, a cui si aggiungono le spese di notifica, l’importo del pedaggio non pagato e la perdita di 2 punti sulla patente.

Come contestare una multa telematica autostradale

Qualora si riceva una multa telematica derivante da un’infrazione rilevata dalle telecamere ai caselli autostradali, è possibile presentare un ricorso, qualora si ritenga che la sanzione sia ingiusta. Il primo passo consiste nel leggere attentamente la notifica ricevuta, verificando la correttezza dei dati personali e della situazione contestata. Se si individuano errori, come discrepanze nell’indicazione del luogo o dell’orario, o mancanza di prove adeguate, questi possono costituire validi motivi di ricorso. Per procedere, è necessario compilare un ricorso scritto, indirizzato al Prefetto della provincia in cui è avvenuta l’infrazione o al Giudice di Pace, includendo tutte le prove e le motivazioni dettagliate a supporto della propria posizione. Tale ricorso deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica della multa. È importante ricordare che durante la procedura di contestazione, le sanzioni non devono essere pagate, poiché sarebbe interpretato come un’ammissione di colpevolezza e chiusura del caso. Infine, è consigliabile conservare copie di tutta la documentazione inviata e, se necessario, consultare un legale specializzato per un supporto professionale. Questo approccio meticoloso aumenta le possibilità di successo nel caso il ricorso venga ritenuto valido dalle autorità competenti.

Christian Camberini

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