
Newey spiazza tutti (www.panorama-auto.it - X Aston Martin)
L’arrivo di Adrian Newey all’Aston Martin ha già prodotto un impatto clamoroso nel mondo della Formula 1 e del motorsport in generale.
L’arrivo di Adrian Newey all’Aston Martin ha già prodotto un impatto clamoroso nel mondo della Formula 1. Il leggendario ingegnere britannico, noto come il più grande progettista della storia della categoria, ha iniziato il suo incarico ufficiale come Managing Technical Partner il primo marzo 2025, firmando un contratto faraonico da circa 100 milioni di dollari in quattro anni. Nonostante sia trascorso poco tempo, i primi segnali di cambiamento nello sviluppo tecnico e nelle prestazioni della scuderia inglese sono evidenti e sorprendenti.
L’ingresso di Adrian Newey e il suo ruolo chiave in Aston Martin
Dopo quasi due decenni trascorsi alla Red Bull, dove ha contribuito a progettare vetture dominate da campioni del calibro di Sebastian Vettel e Max Verstappen, Newey ha deciso l’anno scorso di lasciare Milton Keynes per accettare la proposta di Aston Martin, team che ha anche offerto una partecipazione azionaria nel progetto. La mossa, paragonabile all’ingaggio di un top driver, è stata voluta con forza da Lawrence Stroll, proprietario del team, che ha investito massicciamente per assicurarsi il talento tecnico più ambito del circus.

Il primo obiettivo di Newey è lo sviluppo della monoposto per la stagione 2026, che vedrà l’introduzione di un nuovo regolamento tecnico e la collaborazione con Honda come fornitore di motori. Tuttavia, il miglioramento delle prestazioni di Aston Martin si è già fatto sentire, testimoniato in particolare dalla ripresa di Fernando Alonso, che dopo un avvio di stagione difficile ha raccolto otto punti nelle ultime due gare, invertendo una tendenza negativa durata otto Gran Premi.
Secondo quanto rivelato da Nico Rosberg, campione del mondo 2016 e ora commentatore, l’elemento che più ha stupito nel nuovo ambiente Aston Martin è stato il modo di lavorare di Newey. In un’epoca dominata dalla tecnologia digitale e dall’analisi dati ad altissima potenza, il 66enne progettista continua ad affidarsi al gesto ancestrale del disegno a mano libera. Rosberg ha raccontato come Newey, seduto al tavolo da disegno con matite e carta, abbia lasciato letteralmente «a bocca aperta» tutti gli aerodinamici del team.
«È incredibile – ha detto Rosberg – perché mentre tutti hanno i computer accesi con teraflop di potenza e montagne di dati, lui sta lì a disegnare a mano. È ancora il migliore di sempre nel disegno e nella progettazione di automobili». Questo approccio, che sembra quasi anacronistico, testimonia la dedizione e l’esperienza di un “genio dell’aerodinamica” che continua a guidare il progresso con metodi tradizionali e intuizioni uniche.
Anche Fernando Alonso ha confermato come la presenza di Newey abbia cambiato radicalmente l’ambiente di lavoro all’interno del team. Le riunioni, prima meno incisive, sono ora caratterizzate da una maggiore pressione e da un impegno più focalizzato sullo sviluppo tecnico della monoposto. Il contributo di Newey non è solo tecnico ma anche motivazionale: riesce a trasformare la mentalità del gruppo, ponendo l’accento su risultati concreti e innovazione continua.