
Aggredito all'autolavaggio, un caso assurdo - www.PanoramaAuto.it
Aggredito all’autolavaggio dalle ultime persone da cui se lo sarebbe aspettato. Il calvario di un anziano guidatore.
Un episodio drammatico ha scosso la comunità di una grande città, dove il proprietario di un autolavaggio di 79 anni, cittadino statunitense, ha avviato una causa civile da 50 milioni di dollari contro il governo federale dopo essere stato brutalmente trattenuto e ferito durante un’operazione di polizia.
Rafie Ollah Shouhed, questo il nome dell’anziano imprenditore, ha riportato ferite importanti, tra cui costole rotte e un trauma cranico, a causa della violenza esercitata dagli agenti federali durante il blitz avvenuto il 9 settembre scorso nel suo autolavaggio. Secondo quanto dichiarato dal suo legale, V James DeSimone, l’episodio ha rappresentato una palese violazione dei diritti civili costituzionali e delle normative sulla dignità umana in vigore in California.
Aggredito dalla polizia, il dramma
La ricostruzione dei fatti, avvenuta a Van Nuys in un’area popolata di Los Angeles e basata anche su filmati di sorveglianza, mostra agenti mascherati dell’ICE che hanno spinto con forza Shouhed a terra e successivamente lo hanno immobilizzato con manette, nonostante le sue proteste per condizioni mediche preesistenti, tra cui un recente intervento cardiaco. L’uomo è stato trattenuto per quasi 12 ore senza alcuna accusa formale e senza la possibilità di contattare la famiglia. A seguito del rilascio, è stato necessario il ricovero ospedaliero per le conseguenze della violenta azione, che ha lasciato evidenti lividi e danni fisici.
Questo caso si inserisce in un clima di crescenti tensioni legate alle attività di immigrazione federale negli Stati Uniti, in particolare in California. Dopo la recente decisione della Corte Suprema che ha eliminato alcune restrizioni sulle operazioni di controllo e deportazione, le autorità federali hanno intensificato le retate nelle aree metropolitane, con un aumento significativo degli arresti, che spesso coinvolgono anche cittadini americani.
Il Dipartimento per la Sicurezza Interna o DHS ha annunciato un impegno a “inondare la zona” di Los Angeles con operazioni di controllo, suscitando non poche polemiche e azioni legali da parte di chi ritiene che queste misure violino i diritti costituzionali e sfocino in abusi. Analogamente, altre famiglie hanno denunciato arresti ingiustificati, come il caso di una madre che ha intentato una causa da un milione di dollari per il fermo a pistola puntata della figlia minorenne, cittadina americana.
Le gravi accuse: come hanno risposto
La denuncia presentata da Shouhed coinvolge diverse agenzie federali, tra cui DHS, Customs and Border Protection, ICE e Border Patrol. Le accuse comprendono aggressione fisica, abuso di potere e danni emotivi intenzionali. L’avvocato DeSimone ha sottolineato come il comportamento degli agenti sia stato “senza legge, imprudente e crudele”, mettendo in guardia sull’impatto che simili azioni possono avere sulla comunità e sulla fiducia nelle istituzioni.

Dal canto suo, il DHS ha confermato l’operazione del 9 settembre a Van Nuys, precisando che durante l’intervento sono stati arrestati cinque immigrati senza documenti e che Shouhed è stato fermato per aver “ostacolato l’operazione e aggredito un ufficiale federale”. Tuttavia, egli è stato rilasciato senza alcuna accusa.
In un’intervista a NBC4 Los Angeles, Shouhed ha espresso il proprio stupore e dolore per quanto subito: “Pensavo che questo fosse un paese civile e giusto. Perché mi hanno trattato così?”. Le immagini e le dichiarazioni raccolte dimostrano una forte critica all’operato delle forze di sicurezza, accusate di ricorrere immediatamente alla forza fisica senza tentare di verificare la situazione legale delle persone coinvolte.
Il legale DeSimone ha evidenziato come questo episodio rappresenti un campanello d’allarme per la tutela dei diritti civili negli Stati Uniti, invitando a un controllo più rigoroso sulle modalità operative delle agenzie federali per evitare abusi e violazioni che minacciano le fondamenta della democrazia americana.