
Xiaomi punta all'Europa (www.panorama-auto.it - X Autocar)
Xiaomi non si accontenta più soltanto del mercato cinese, scopriamo qual è il piano dell’azienda tecnologica per le sue auto.
Xiaomi è un’azienda famosa per la vendita di telefoni ed elettrodomestici, ma negli ultimi anni ha deciso di farsi notare anche per la realizzazione di automobili. A differenza di marchi di spicco in relazione all’informatica, come Apple, sembra che il marchio in questione abbia non poco successo all’interno del settore automotive.
Tuttavia, il mercato cinese non sembra bastargli più. Gli ottimi risultati ottenuti dalla multinazionale spingono il brand stesso a decisioni sempre più ambiziose e potenzialmente determinanti per il suo futuro.
I risultati ottenuti dalla SU7 e YU7 in Cina, con vendite record e forse anche sorprendenti, spingono il marchio cinese verso i mercati più competitivi al mondo, e quelli europei in questo senso non fanno assolutamente eccezione. Scopriamo, allora, in cosa consiste effettivamente il piano di Xiaomi per il futuro.
Xiaomi, non solo Cina: per le sue auto pensa all’Europa
Xiaomi è sicuramente la grande sorpresa degli ultimi anni dal punto di vista automobilistico. Dopo aver ottenuto risultati eccezionali in ambito informatico e tecnologico, la società orientale ha deciso di fiondarsi anche sul settore delle automobili, tentando di sfruttare quel vantaggio di ricerca e sviluppo accumulato nel corso della sua storia, costruendo telefoni cellulari sempre più innovativi e aggiornati. E dato che le automobili nel 2025 devono essere caratterizzate anche da una certa connessione di rete, il lancio nell’automobilismo per Xiaomi è stato certamente un rischio calcolato.

Il mercato cinese, però, evidentemente non basta più alla multinazionale. Nonostante nel secondo trimeste del 2025 siano stati immatricolati 81.000 veicoli – di cui 30.000 solo a luglio -, Xiaomi intende esplorare anche altri mercati presenti nel mondo. Secondo quanto riportato da Bloomberg, infatti, nel 2027 vorrebbe iniziare a investire sul vecchio continente. Un luogo per cui ha una certa preferenza rispetto agli Stati Uniti, che da quando si è insediato Donald Trump hanno aumentato non di poco i dazi sulle esportazioni.
Xiaomi vuole sfruttare la sua tecnologia di ultima generazione e la spinta che l’elettrico teoricamente dovrebbe ricevere dall’Unione Europa in vista del 2035 per tastare il terreno e mettersi in gioco con i produttori locali, anche quelli più famosi e blasonati. Difficile dire adesso quali auto potrebbero fare parte della gamma europea, tuttavia si presume che quelli che hanno ottenuto soddisfacenti risultati commerciali possano essere riproposti anche nel nuovo ambizioso piano della branchia motoristica dell’azienda.