
Cos’è e quando scatta il fermo amministrativo? - www.panorama-auto.it
Il fermo amministrativo rappresenta una misura cautelare adottata per il recupero coattivo di debiti di cartelle esattoriali.
In questo articolo analizzeremo i presupposti, le modalità di opposizione e i termini entro cui è possibile contestare un fermo amministrativo, fornendo una guida aggiornata alle ultime disposizioni normative e giurisprudenziali.
Il fermo amministrativo è un provvedimento amministrativo con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, o enti delegati, iscrivono un vincolo sul veicolo di proprietà di un contribuente moroso, impedendone l’uso, la vendita o la demolizione fino al completo pagamento del debito. Questa misura può essere adottata esclusivamente per debiti fiscali e tributari certi e liquidi, come imposte non pagate, multe stradali, contributi previdenziali o altre sanzioni amministrative.
Il fermo non può essere disposto per debiti verso creditori privati quali banche, finanziarie o fornitori di servizi. Prima di iscrivere il fermo, è obbligatoria la notifica della cartella esattoriale e, successivamente, il contribuente deve ricevere un preavviso di fermo che concede 30 giorni per pagare o richiedere una dilazione. Il fermo può essere attivato solo dopo almeno 60 giorni dalla notifica della cartella, periodo durante il quale il debitore può regolarizzare la posizione.
Tuttavia, esistono eccezioni importanti: non possono subire il fermo i veicoli acquistati con benefici previsti dalla legge 104/1992 per il trasporto di disabili, né quelli strumentali all’attività professionale o imprenditoriale, purché iscritti nel registro dei beni ammortizzabili.
Motivi e modalità per opporsi al fermo amministrativo
L’opposizione al fermo amministrativo può essere sollevata per diversi motivi, principalmente riconducibili a vizi di forma o a questioni sostanziali del debito:
- Difetti procedurali: ad esempio, il fermo è stato iscritto senza il prescritto preavviso o senza la regolare notifica della cartella esattoriale.
- Prescrizione del credito: la legge stabilisce termini di prescrizione diversi a seconda della natura del debito. Le sanzioni amministrative e le multe prescrivono in 5 anni, mentre alcune imposte statali come IVA e IRPEF hanno una prescrizione di 10 anni. Anche contributi INPS o INAIL si prescrivono in 5 anni.
- Pagamento già effettuato: se il debito è stato saldato o sospeso da un provvedimento giudiziario, il fermo risulta illegittimo.
- Esclusione dal fermo: i veicoli soggetti a particolari tutele (come quelli per disabili o strumentali all’attività lavorativa) non possono essere vincolati.
L’opposizione può essere esercitata in qualsiasi momento senza limiti di tempo, soprattutto quando concerne la prescrizione del debito o l’assenza della notifica della cartella, in virtù dell’articolo 615 del codice di procedura civile, come confermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 36728/2022.

La competenza territoriale per l’opposizione varia a seconda della natura del debito contestato:
- Per i fermi relativi a multe stradali, il ricorso va presentato presso il Giudice di pace.
- Per i fermi legati a imposte e tributi, il foro competente è la Commissione Tributaria Provinciale o regionale, a seconda del grado.
- Per i contributi previdenziali INPS o INAIL, invece, la competenza spetta al Tribunale ordinario, sezione lavoro e previdenza.
La procedura di opposizione segue le regole ordinarie del rito civile o tributario, con la possibilità di chiedere la sospensione del fermo in attesa della decisione giudiziaria. È fondamentale allegare tutta la documentazione comprovante la fondatezza dell’opposizione, come ricevute di pagamento o comprovanti lo status di veicolo strumentale.
È inoltre possibile presentare istanze in autotutela presso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che può revocare il fermo in caso di errori o situazioni particolari, ma in assenza di risposta o diniego si rende necessario il ricorso giudiziario.
Aggiornamenti normativi e prassi attuali
Dal 2017 l’attività di riscossione è affidata all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che ha sostituito Equitalia, con l’obiettivo di migliorare trasparenza e collaborazione con i contribuenti. Nel 2021 è stata estesa la competenza dell’ente anche alla Regione Sicilia, a seguito dello scioglimento di Riscossione Sicilia Spa.
Recenti orientamenti giurisprudenziali hanno sottolineato la necessità di rispettare rigorosamente le tempistiche di notifica e preavviso, poiché la loro violazione determina la nullità del fermo. Inoltre, la Corte di Cassazione ha ribadito che l’opposizione al fermo amministrativo non è una mera questione formale, ma un diritto sostanziale del contribuente per contestare la legittimità del vincolo.
Va ricordato, inoltre, che il fermo non implica la perdita di proprietà del veicolo, ma solo una limitazione al suo utilizzo, distinguendosi nettamente da pignoramenti o confische.
La normativa prevede anche la possibilità di richiedere rateizzazioni fino a 84 mesi per il pagamento dei debiti iscritti a ruolo, con una procedura semplificata e accessibile via web, che può impedire l’iscrizione del fermo se tempestivamente attivata.