
Ferrari, è rammarico (www.panorama-auto.it - X Scuderia Ferrari)
Dopo un’attesa lunga, l’Italia torna a celebrare un podio in Formula 1 grazie a un talento emergente capace di competere ai massimi livelli.
Dopo un’attesa lunga sedici anni, l’Italia torna a celebrare un podio in Formula 1 grazie a un talento emergente che ha già dimostrato di poter competere ai massimi livelli. Andrea Kimi Antonelli, giovane pilota bolognese, ha conquistato il terzo gradino del podio nel Gran Premio del Canada, segnando un momento storico per il motorsport italiano. L’ultima volta che un italiano era salito sul podio in F1 risale al 2009, quando Jarno Trulli chiuse secondo nel GP del Giappone.
Il ritorno dell’Italia sul podio e il ruolo di Mercedes
Il debutto di Antonelli nella massima categoria automobilistica è avvenuto con il team ufficiale Mercedes, una scelta che ha accelerato il suo percorso verso i risultati importanti. A differenza di George Russell, che ha dovuto maturare per tre stagioni in Williams prima di approdare al team ufficiale Mercedes, Antonelli ha esordito direttamente con la scuderia di punta, un’opportunità che raramente si presenta ai giovani piloti. Questo salto immediato è stato in parte facilitato dall’addio di Lewis Hamilton, passato in Ferrari, che ha liberato una posizione preziosa nel team guidato da Toto Wolff.
La stagione d’esordio di Antonelli ha già mostrato lampi di grande talento, come la pole position nella Sprint di Miami, ottenuta su un circuito nuovo per tutti, e il ritmo finale di gara nel GP del Giappone, che ha confermato la sua capacità di gestione della vettura e la competitività in condizioni di pressione.

Per approfondire il significato di questo importante traguardo, La Stampa ha intervistato Jarno Trulli, ex pilota e ultimo italiano prima di Antonelli a salire su un podio di Formula 1. Trulli ha voluto sottolineare la dimensione del talento del giovane bolognese e la sua meritata ascesa:
“Kimi ci ha dato una grande soddisfazione, un pilota che non è arrivato tra i migliori grazie a risorse economiche, ma per qualità innate e sviluppo consentito da Mercedes. Siamo vicini a una vittoria? Lo spero, perché non commette grandi errori, cosa fondamentale in F1. Deve ancora conoscere a fondo ogni circuito e comprendere appieno il potenziale della vettura, che già sa gestire molto bene. Crescerà senza fretta, grazie alla pazienza e alla fiducia di Toto Wolff. Esordire in un top team non è mai semplice, ma lui ci è riuscito”.
Trulli ha inoltre rivelato che anche Ferrari aveva valutato Antonelli, ma ha preferito non ingaggiarlo a causa della sua giovane età. “Per i tifosi Ferrari è un peccato, ma per Antonelli è stata una fortuna trovare la Mercedes, un ambiente che lo sta facendo crescere nel modo giusto. Nel mondo delle corse, come nella vita, il talento deve essere accompagnato da opportunità e pazienza. I soldi da soli non bastano a vincere”.