
Un tradimento storico (Reddit.it) -www.PanoramaAuto.it
Molti team di F1 possono imparare qualcosa da questa storia: non sempre affidarsi ad un fornitore di metri esterno ripaga…
La Formula Uno sa essere un mondo davvero spietato, fino a qui niente di strano: ci sono una decina di team, ogni anno, che competono ai massimi livelli e devono quanto meno puntare al titolo. Le squadre che si agitano nella seconda metà della classifica? O riescono ad uscire da quel limbo dove stanno bruciando soldi degli sponsor, tempo e reputazione, o chiudono e vanno a casa, di norma.
In un mondo così competitivo è normale che le squadre nascano e muoiano come funghi e che pochi team eccellenti come Ferrari o McLaren riescano a presentarsi ogni anno e ad accumulare decenni interi passati a competere nella massima serie del motorsport e migliore espressione del mondo delle corse. Non è successo quasi mai, invece, che un team che ha offerto grandissime prestazioni chiudesse di punto in bianco. Attenzione a quel “quasi”…
La storia del team Spirit rappresenta forse un unicum nel mondo del motorsport. Una squadra che compì un esordio eccellente con uno dei migliori motori del lotto salvo poi vedersi fallire, quando il fornitore operò un tradimento da girone dantesco. La squadra è stata attiva solo per pochi anni ma ci ha lasciato una lezione importante e questa qui è la sua assurda storia…
Traditi dal fornitore, la storia di Spirit
Fondata nel 1981 da John Wickham, la squadra di origine inglese fece subito un colpo da manuale: Honda aveva sviluppato in quel periodo un potentissimo motore V6 da 2.000 cc di cilindrata con cui team come la Ralt si erano facilmente imposti in F2 e con cui la stessa scuderia giapponese intendeva tornare dopo l’addio nel 1968 a competere nella massima competizione. La Spirit ottenne quindi il motore, per poter scendere in pista.

Il 1983 segnò l’esordio della Spirit in F1 dopo un ottimo campionato in F2 disputato l’anno prima proprio con il motore Honda in questione. Le difficoltà di adattamento al campionato si fecero sentire e Spirit, pur mostrando un ottimo potenziale che avrebbe potuto tradursi in una squadra molto competitiva negli anni a venire, faticò a terminare le poche gare a cui prese parte. A questo punto però, Honda aveva già preso la sua decisione.
Non volendo “sprecare” risorse nel team, Honda trovò un accordo con Williams alle spalle della squadra inglese, fornendo al rivale il motore Honda e togliendolo di fatto a Spirit che si trovo obbligata a ripiegare sul motore Hart a quattro cilindri, togliendo all’auto il punto forte che aveva mostrato in gara ed ogni possibilità di ricevere fondi e sponsor per un futuro sviluppo.
Inutile dire che lasciata allo sbando da Honda, la Spirit chiuse i battenti nel giro di due anni mentre sappiamo come è andata per Williams e soprattutto Honda, ancora oggi fornitore di motori in Formula Uno. La storia ci insegna che in un mondo così competitivo, non ci sono amici ed alleati. Soprattutto, che se devi debuttare in Formula Uno, è meglio che tu lo faccia con il tuo motore, senza affidarti a qualcun altro…