
Le critiche ad Hamilton sbagliano (Instagram) - www.PanoramaAuto.it
Le critiche ad Hamilton e Leclerc? Per il grande pilota, sono tutte scuse.
Il Gran Premio del Canada si è concluso con un’altra prova deludente per la Scuderia Ferrari, che ancora una volta non è riuscita a imporsi, lasciando i suoi piloti lontani dalla lotta per il podio. La situazione critica della squadra italiana continua a suscitare dubbi e critiche, ma anche difese appassionate da parte di ex protagonisti della Formula 1, come Riccardo Patrese, che ha puntato il dito non contro i piloti ma contro problemi ben più profondi.
La gara di Montreal ha visto un confronto serrato tra Mercedes, Red Bull e McLaren, tutte in lotta per la vittoria o almeno per un posto sul podio. In questo scenario, la Ferrari è stata un’assenza pesante: né Charles Leclerc né Lewis Hamilton sono riusciti a entrare nella top ten, pagando distacchi superiori ai dieci secondi. Questo risultato non può essere semplicisticamente attribuito a un deficit tecnico della SF-25, almeno non in modo diretto.
Leclerc ha compromesso il suo weekend con un errore nelle prove libere 1, che gli ha precluso la possibilità di mettere a segno un giro pulito nelle qualifiche, mentre Hamilton ha incontrato difficoltà nel gestire la vettura, aggravate da un episodio curioso quanto sfortunato, ovvero il contatto con una marmotta durante la corsa. A complicare ulteriormente la situazione, il sette volte campione del mondo ha dovuto fare i conti con un problema tecnico che ha limitato le prestazioni della sua monoposto per il secondo GP consecutivo.
Il team principal Frederic Vasseur ha provato a stemperare le critiche, sottolineando che la vettura ha mostrato potenzialità, come dimostrato dal record di settore nel primo segmento della gara, ma che il pacchetto complessivo non è stato sfruttato al massimo. Di fatto, Vasseur ha respinto le richieste di aggiornamenti da parte di Hamilton, lasciando intendere che la causa del sotto rendimento non è facilmente attribuibile a un singolo elemento.
Le parole di Riccardo Patrese: “Non è colpa dei piloti”
In un’intervista rilasciata al Resto del Carlino, Riccardo Patrese ha preso una posizione netta rispetto alla situazione della Ferrari. L’ex pilota ha difeso con forza i due protagonisti della squadra, Charles Leclerc e Lewis Hamilton, bollando come “imbarazzanti” le critiche rivolte a loro. Secondo Patrese, infatti, il vero problema della Ferrari non è rappresentato dai piloti, entrambi di altissimo livello: “Charles è velocissimo e Lewis non sta sul carrello dei bolliti”, ha affermato, usando un’espressione colorita per sottolineare che il sette volte iridato non è affatto un pilota in declino.
La vera radice delle difficoltà, secondo l’ex driver, risiede in una questione tecnica e gestionale più profonda. Patrese ha evidenziato come non si sappia nemmeno con certezza chi abbia progettato la monoposto attuale, un segnale evidente di disorganizzazione o di caos interno. “I guai della Ferrari hanno origini antiche”, ha aggiunto, rimarcando che la crisi della squadra non è un fenomeno recente ma il risultato di problemi strutturali accumulati nel tempo.
La difesa di Patrese fa emergere una verità spesso trascurata nelle analisi superficiali: la Ferrari, pur disponendo di due piloti di calibro mondiale, non riesce a esprimere un progetto tecnico e strategico efficace capace di competere ad alti livelli. La questione tecnica sembra essere il vero tallone d’Achille, con ripercussioni evidenti sul rendimento in pista.

Il GP del Canada ha confermato la difficoltà della Ferrari nel restare al passo con le rivali, mentre Mercedes, Red Bull e McLaren si contendono visibilmente la supremazia. La situazione ha acceso nuovamente il dibattito sul futuro della Scuderia, con molti che chiedono risposte chiare dal management e dai progettisti.