
Kawasaki nella storia (www.panorama-auto.it)
Con una cilindrata che può raggiungere i 2,1 litri e potenze fino a 375 CV, questi propulsori rappresentano un importante passo avanti.
La casa giapponese Kawasaki ha annunciato il lancio di una nuova generazione di motori turbo destinati sia al settore motociclistico sia a quello aeronautico. Con una cilindrata che può raggiungere i 2,1 litri e potenze fino a 375 CV, questi propulsori rappresentano un importante passo avanti nell’innovazione tecnologica del gruppo.
Caratteristiche tecniche e innovazioni per le moto
Kawasaki propone motori in linea a quattro e sei cilindri equipaggiati con turbocompressori, caratterizzati da alesaggi di 73,4 mm e 76 mm rispettivamente. Questa configurazione è stata studiata per ottimizzare la coppia a regimi elevati, con potenze che arrivano a 200 CV per i quattro cilindri e 375 CV per i sei cilindri, erogati a 8.500 giri al minuto.
Un elemento distintivo è l’introduzione di un sistema a doppia accensione, con due candele affiancate e bobine indipendenti per ogni cilindro. Questa soluzione, poco comune nelle motociclette, migliora la gestione della combustione e contribuisce a una maggiore efficienza e affidabilità del motore.

L’esperienza di Kawasaki nella sovralimentazione non è nuova: già nel 2015 aveva rivoluzionato il mercato con la Ninja H2, la prima moto di serie dotata di compressore volumetrico capace di erogare 200 CV da un quattro cilindri 999 cc. Tuttavia, l’adozione di turbocompressori sulle moto è stata finora limitata a causa di problemi tecnici come il turbo lag e la gestione della coppia, che possono compromettere la sicurezza e la manovrabilità su due ruote.
La novità più significativa riguarda l’estensione di questi propulsori al campo aeronautico, un settore in cui Kawasaki si sta affacciando per la prima volta nella sua storia centenaria. La casa giapponese sta sviluppando motori turbo per aerei civili a elica, con un approccio che combina potenza elevata e affidabilità.
Il motore a sei cilindri sarà dotato di un riduttore integrato, essenziale per mantenere il regime massimo dell’elica intorno ai 2.800 giri al minuto, valore ottimale per l’efficienza aerodinamica. Questa unità sarà impiegata come propulsore diretto per velivoli a elica, mentre le versioni a quattro cilindri potranno essere utilizzate come generatori elettrici o per alimentare elicotteri più piccoli.
L’adozione di grandi turbocompressori consente di aumentare la potenza del 70% nei motori a quattro cilindri e del 56% in quelli a sei cilindri, garantendo prestazioni elevate e regimi stabili indispensabili in ambito aeronautico.
Kawasaki non si ferma qui: sono in fase di sviluppo motori aeronautici ancora più performanti, tra cui un V12 da 9 litri con una potenza di ben 1.360 CV, anch’esso turbocompresso. Inoltre, sono previste versioni a sei cilindri da 4,5 litri capaci di erogare oltre 600 CV. Questi propulsori sono progettati per soddisfare le crescenti esigenze di potenza e affidabilità nel settore dei velivoli leggeri e medi.