
Perché non si può fare il self service a GPL e metano (www.panorama-auto.it)
L’articolo esplora le ragioni per cui il rifornimento self service di GPL e metano non è permesso, analizzando normative di sicurezza.
L’articolo esplora le ragioni per cui il rifornimento self service di GPL e metano non è permesso, analizzando normative di sicurezza, rischi associati, differenze con i carburanti tradizionali, esperienze internazionali e le prospettive future.
Normative di sicurezza in vigore
La normativa di sicurezza vigente è particolarmente rigorosa riguardo al rifornimento di GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) e metano, principalmente a causa delle caratteristiche fisiche e chimiche di questi carburanti gassosi. Le normative europee e nazionali stabiliscono standard elevati per garantire che le procedure di rifornimento siano effettuate in condizioni di massima sicurezza. Per il GPL, ad esempio, il rischio di fughe di gas, che può causare gravi incendi o esplosioni, richiede misure stringenti di controllo. Le stazioni di servizio devono infatti essere dotate di attrezzature specifiche e operative solo se il personale addetto ha ricevuto una formazione adeguata.Nel contesto delle stazioni di servizio italiane, la legislazione impone che il rifornimento di GPL sia eseguito da operatori qualificati, che possiedono una conoscenza dettagliata del funzionamento delle apparecchiature e dei protocolli di sicurezza.
Questo è particolarmente cruciale nelle fasi di connessione e disconnessione della pistola al veicolo, momenti in cui si potrebbero verificare perdite di gas. Analogamente, il rifornimento di metano, sebbene sia generalmente considerato meno pericoloso del GPL, richiede comunque un’approfondita comprensione delle apparecchiature per prevenire incidenti.Queste misure regolative non sono arbitrarie; piuttosto, sono il risultato di anni di analisi di rischi e considerazioni tecniche che mirano a minimizzare gli incidenti nel contesto di una crescente domanda di soluzioni energetiche più pulite e sostenibili. Inoltre, le disposizioni di sicurezza non si limitano al rifornimento stesso ma si estendono anche alla progettazione delle stazioni di servizio, dove devono essere previsti sistemi di ventilazione efficaci e barriere protettive tra le pompe di carburante e altre aree operative.

Rifornire GPL e metano in modalità self service comporta rischi specifici che differiscono significativamente da quelli dei carburanti tradizionali come benzina e diesel. Innanzitutto, il maneggiamento di questi gas richiede una cura particolare a causa della loro natura altamente infiammabile e potenzialmente esplosiva. Una piccola distrazione o un errore nella procedura di rifornimento può avere conseguenze disastrose, tra cui incendi e esplosioni.Pericoli di perdite di gas: Durante il rifornimento, c’è sempre il rischio di fughe di gas, che possono verificarsi se l’attrezzatura non è collegata correttamente o se si è verificato un guasto nei dispositivi di sicurezza. Le fughe di gas possono non solo creare un rischio di incendio ma anche comportare complicazioni per la salute respiratoria degli individui nelle vicinanze.
L’importanza della formazione: I gestori di stazioni di servizio addetti al rifornimento di GPL e metano si sottopongono a una formazione rigorosa per garantire che siano completamente equipaggiati per gestire questi rischi. Considerando che il personale è addestrato per riconoscere e rispondere rapidamente a qualsiasi problema che si presenti, è evidente che consentire il self service potrebbe esporre a rischi non facilmente gestibili da utenti non addestrati.Protocolli di emergenza: In caso di incidenti, i protocolli di risposta rapida sono essenziali e sono ben definiti per il personale addetto. Nel caso di self service, molti automobilisti potrebbero non essere pronti o competenti per gestire situazioni di emergenza, aumentando esponenzialmente il potenziale per gravi incidenti. Questi rischi sottolineano l’importanza di una supervisione professionale e attenta durante il rifornimento di carburanti gassosi.
Differenze tra carburanti tradizionali e gassosi
Quando si esaminano le differenze tra i carburanti tradizionali e quelli gassosi come GPL e metano, emergono una serie di fattori che giustificano l’assenza di self service per questi ultimi. I carburanti tradizionali, benzina e diesel, sono liquidi e richiedono attrezzature di rifornimento progettate per prevenire fuoriuscite. Queste fuoriuscite, qualora si verificassero, sono generalmente meno pericolose rispetto agli scenari potenzialmente esplosivi associati al rilascio di gas.Proprietà fisiche e chimiche: Uno degli aspetti più significativi è la densità e la volatilità dei carburanti gassosi. Il GPL, essendo un gas liquido a temperature normali ma che torna in forma gassosa quando rilasciato, occupa uno spazio maggiore e può accumularsi rapidamente intorno all’area del rifornimento. La sua tendenza a espandersi rapidamente aumenta il rischio di incendi. Similmente, il metano è un carburante ad alta pressione la cui gestione richiede particolari accorgimenti per evitare rischi legati a perdite accidentali.Attrezzature e manutenzione: Le attrezzature per il rifornimento di GPL e metano sono più complesse e richiedono una manutenzione regolare e specifica. Mentre le attrezzature per la benzina e il diesel sono ormai altamente standardizzate e intuitive da usare anche senza formazione preliminare, le pompe per i gas richiedono competenze aggiuntive per garantire operazioni sicure.Contesto normativo e culturale: Non si tratta solo di un aspetto tecnico; entra in gioco anche un contesto normativo e culturale dove l’affidamento a personale formato è visto come una necessità piuttosto che un’opzione. L’intero sistema è concepito per prevenire incidenti, riflettendo una scelta storica e tecnica che considera le peculiarità del combustibile gassoso stesso.
Un confronto a livello globale mostra che le pratiche di rifornimento di GPL e metano variano significativamente, con molte giurisdizioni che preferiscono mantenere il rifornimento di questi combustibili sotto stretta supervisione professionale. Per esempio, in alcune regioni degli Stati Uniti e del Canada, le normative permettono il self service, ma questo è spesso accompagnato da rigorosi regolamenti di sicurezza e misure di controllo tecnologico.Regolamentazioni europee: Molti paesi europei mantengono raccomandazioni stringenti sul rifornimento di gas, simili a quelle italiane, per via delle alte densità di popolazione e delle infrastrutture storiche. La sicurezza è una priorità, portando a una preferenza per il servizio assistito. Ciò è particolarmente evidente in paesi come la Francia e la Germania, dove il rifornimento assistito è ampiamente preferito per evitare gli incidenti.Tecnologia e innovazione: Paesi che hanno permesso il self service spesso utilizzano tecnologie avanzate per garantire che il rifornimento avvenga in sicurezza. Questo include sensori di perdita, sistemi di rilevazione di fughe e disconnettori automatici. Tali tecnologie non solo incrementano la sicurezza ma rappresentano anche un costo significativo che può essere sostenuto generalmente meglio da mercati più ampi.Casi di successo e fallimento: Ci sono stati sia successi che tentativi falliti nel consentire il rifornimento self service. Ad esempio, i Paesi Bassi hanno implementato con successo un sistema misto che combina self service e monitoraggio remoto, garantendo un’interfaccia utente sicura e facile da usare. Al contrario, tentativi di self service in nazioni meno preparate hanno talvolta portato a incidenti, riportando il focus sulla necessità di un personale competente e di misure di sicurezza avanzate.