
L'auto cinese delude! - www.PanoramaAuto.it
La vettura cinese doveva rivoluzionare il mondo. Forse, avrebbe dovuto montare questo importante componente.
Se il cambiamento dell’industria motoristica continuerà a portarci verso auto sempre più moderne e tecnologiche, è inevitabile che tecnologie come l’AI a bordo, i monitor di infotainment e, in ultimo atto, anche la guida autonoma diventino degli strumenti che non possono proprio mancare su una vettura di qualsiasi tipo, dimensione e fascia di prezzo in in un futuro molto più vicino di quanto pensiamo.
Paradossale, quindi, che proprio i cinesi, ingegneri e progettisti che hanno sempre un occhio al presente ed uno fisso sul futuro abbiano tralasciato qualcosa di fondamentale sul loro ultimo prodotto. L’azienda cinese Xiaomi è passata in scioltezza dalla produzione di soli Smartphone a quella di auto in poco tempo, proponendo la berlina SU7 e, subito dopo, il SUV stile Model Y YU7 che però, solo ora si prepara a sbarcare in Cina.
Il veicolo si propone come un’alternativa interessante con cinque metri di lunghezza, una linea filante ed un comodo abitacolo pieno di innovazioni interessantissime, tra cui spicca per esempio il monitor Hypervision che si estende per tutto il cruscotto. L’auto nasce su un’architettura a 800 volt ed ha tutto, anche il motore elettrico. Eccetto una cosa che tutte le sue rivali già montano.
La delusione è palpabile
L’auto è stata presentata senza guida autonoma o così si dice: in realtà, l’azienda non ha affermato direttamente che la YU7, a differenza della sua berlina, non monterà questo sistema simile all’occhio di Dio di BYD o all’autopilot di Tesla, ha solo girato attorno all’argomento evitando di entrare nello specifico. Il motivo è legato ad un episodio molto oscuro avvenuto questa settimana.

In Cina durante un test ben tre persone hanno perso la vita a bordo di una Xiaomi SU7 in un incidente in cui erano state attivate le più avanzate funzioni di guida autonoma. Questo ha scatenato paura e sospetto verso il sistema, un po’ come era successo con Tesla ai tempi dei primi contatti con l’Autopilot dell’azienda americana. Non parlare del pilota automatico, insomma, sembra una cosa naturale visto che la ferita è ancora fresca per marchio e clienti.
Ad ora, quindi, si aprono due strade: o la YU7 non monterà affatto questo strumento, basando quindi il suo successo sulle sue qualità “normali” o l’azienda si è presa del tempo per perfezionare questo strumento, salvo poi introdurlo in futuro sui mezzi a vendite già avvenute. In ogni caso, si tratta di un episodio oscuro che più che deludere il pubblico, lo spaventa non poco.