
Un itinerario tra le meraviglie dei Monti Ruffi(www.panorama-auto.it)
Oltre il caotico panorama urbano della capitale italiana, si apre un mondo di meraviglie naturali e borghi antichi.
Tra questi spicca Rocca Canterano, un piccolo comune arroccato sui Monti Ruffi che regala paesaggi straordinari e un’atmosfera sospesa tra storia e natura incontaminata. Scopriamo insieme questo gioiello poco conosciuto, immerso in un territorio ricco di tradizioni e bellezze da esplorare.
Percorrere i Monti Ruffi significa esplorare una catena montuosa calcarea che si estende da Tivoli a Fiuggi, tra Roma Est e Roma Sud, anticipando gli Appennini. Questo territorio, che si sviluppa tra le autostrade A1 e A24, è facilmente accessibile e offre un’immersione tra strade di montagna circondate dal verde rigoglioso.
Un percorso ideale parte da Piglio, rinomata per il suo vino Cesanese del Piglio, e prosegue verso Serrone, Bellegra e San Quirico, con la possibilità di una deviazione alle suggestive Grotte dell’Arco. Da qui, la strada si fa più avventurosa ma affascinante nel tratto che conduce a Rocca Canterano, passando per Rocca Santo Stefano. La tappa successiva è Anticoli Corrado, borgo noto per il suo museo di arte moderna che ospita opere di artisti internazionali come Kokoschka e Giulio Aristide Sartorio.
Rocca Canterano: il borgo ‘sospeso’ che sfida la prospettiva
Situato a circa 750 metri di altitudine, con una popolazione di poco più di 170 abitanti, Rocca Canterano si distingue per la sua conformazione architettonica unica. A differenza dei classici borghi arroccati, le sue case e chiese sembrano quasi proiettarsi verso l’esterno, sfidando le geometrie tradizionali italiane. Questo effetto crea un paesaggio tanto insolito quanto affascinante, caratterizzato da armoniosi saliscendi e spazi verdi, dove il silenzio racconta storie antiche.
Il borgo conserva luoghi di grande interesse storico e artistico, come la chiesa di Santa Maria Assunta, recentemente restaurata dopo i danni del terremoto del 2000, e il profilo elegante del Palazzo Moretti, costruito sulle rovine di una fortezza medievale. Da Piazza degli Eroi, fulcro delle comunità locali e sede della singolare Festa del Cornuto, si gode una vista mozzafiato che invita a perdersi nell’incanto della natura circostante.

Tra i borghi vicini, Bellegra si distingue per la sua posizione a oltre 800 metri di altitudine, circondato non solo dai Monti Ruffi ma anche dai Monti Prenestini e Lucretili. Qui, la storia si intreccia con la spiritualità: il borgo è stato toccato dalla visita di San Francesco d’Assisi nel 1223, e il suo convento è ancora meta di pellegrinaggio. Le vicine Grotte dell’Arco, un’area naturale di 34 ettari, sono un patrimonio naturalistico unico nella Campagna romana.
Anticoli Corrado, invece, con le sue numerose chiese e un ricco patrimonio artistico, rappresenta un interessante connubio tra antico e moderno, grazie al Civico museo d’arte moderna che ospita capolavori di fama internazionale.
Il viaggio nei Monti Ruffi non può prescindere dall’assaggio della cucina tradizionale locale, che unisce influenze romane e ciociare. I piatti genuini, accompagnati dal celebre vino Cesanese del Piglio, offrono un’esperienza gastronomica autentica e indimenticabile.
I Monti Ruffi: un patrimonio naturalistico e culturale vicino a Roma
La catena montuosa dei Monti Ruffi si estende tra i comuni di Saracinesco, Anticoli Corrado, Marano Equo, Cerreto Laziale, Canterano, Gerano e altri, con Monte Costasole che raggiunge i 1.253 metri di altezza. La zona è nota per la sua biodiversità: sentieri immersi in boschi di rovi, corbezzoli e ciclamini, e la presenza di animali selvatici come cinghiali e cavalli liberi.
Uno scenario particolarmente suggestivo si può ammirare da Saracinesco, il borgo più piccolo del Lazio, arroccato su uno sperone roccioso e circondato dalla Valle dell’Aniene. Qui l’autunno dipinge il paesaggio con sfumature calde di giallo, rosso e castagna, profumate dall’odore di caldarroste e mosto.
Questi monti non solo offrono paesaggi spettacolari ma custodiscono anche antiche leggende e tradizioni, come quella legata al prugnolo selvatico, pianta protettrice secondo le credenze popolari, simbolo di equilibrio tra bene e male e custode della salute del territorio.
La storia di Rocca Canterano affonda le radici nell’epoca romana, quando il Senato inviò coloni per presidiare il territorio e costruire fortini. Il vero sviluppo del borgo avvenne nell’XI secolo, quando fu eretta una fortezza per difendersi dalle scorrerie del tiranno Landone.
Nel corso dei secoli, la comunità si è sviluppata attorno a questa roccaforte, che oggi si riflette nell’originale forma a fuso del paese. Le vie interne, costruite a zig-zag e a scalini, testimoniano le antiche necessità difensive contro le bande di briganti che infestavano la zona.
Tra le tradizioni locali spicca il Ratto delle Donne, episodio storico che portò all’istituzione di una festa di riconciliazione tra i paesi vicini, ora celebrata con un rinfresco pubblico ricco di prodotti tipici e vino locale.