
Annuncio Stellantis (www.panorama-auto.it)
Stellantis non sta passando affato momenti particolarmente semplici e felici, e anche l’ultima news lo dimostra.
Stellantis, a cavallo tra il 2024 e il 2025, ha vissuto momenti davvero difficili e complicato. Il marchio in questione, infatti, a causa del calo della domanda per le automobili elettriche, si è trovato in grande difficoltà economica.
Proprio per questa ragione, ha preso la decisione di gestire in maniera sostanzialmente diversa le risorse, nel tentativo di rialzare la china e migliorare quella che è una situazione sostanzialmente complessa. E non sembra finita qua.
Nelle ultime ore, infatti, il gruppo automobilistico che fonde FCA e PSA insieme da anni, è finito sotto l’occhio del ciclone per una questione che sta facendo non poco di scutere e parlare gli addetti ai lavori, ma anche tanti lavoratori delusi e affranti. Scopriamo allora di cosa si tratta nello specifico e perché si è venuta a creare una situazione di questo genere.
Stellantis, che beffa: tutto in mano alla Cina
Tanti i lavoratori delusi dalle decisioni di Stellantis negli ultimi anni, e purtroppo le polemiche non sembra proprio che potranno placarsi, considerando l’ultima importante news riguardante il marchio. Dopo lo stop degli stabilimenti italiani a causa della riduzione della domanda, secondo il Financial Times la Gigafactory di Stellantis sarà realizzata a Saragozza in Spagna insieme a CATL e con l’ausilio di 298 milioni di finanziamenti. A operare all’interno di questo progetto, si preparano ben 2.000 addetti direttamente dalla Cina. Una scelta, questa, legata alle differenze di competenze tra i professionisti europei e quelli cinesi.

Appena la produzione sarà avviata, il personale dovrebbe essere principalmente spagnolo. Parliamo di un gruppo di lavoro formato da circa 3.000 persone. Lo stabilimento dovrebbe entrare in produzione entro il 2026, nascendo accanto a uno stabilimento Stellantis presente dagli anni ’80. Si tratta di un movimento cruciale da parte del marchio italofrancese in vista della transizione elettrica. Ed è anche un’azione di grande spessore da parte della Cina, che aumenta considerevolmente in questo modo la dipendenza tecnologica dell’Europa e più in generale dell’occidente nei confronti del Paese di riferimento per il futuro dell’automobile.
Questa decisione è pesante per l’Italia e i lavoratori italiani, considerando che Stellantis ha da poco tempo annunciato lo stop di varie linee di produzione a causa della domanda debole. Inoltre, ha bloccato da tempo il progetto di una gigafactory a Termoli da realizzare insieme a Mercedes e Total. Nulla di fatto, però, con i 400 milioni messi a disposizione dal governo che sono stati ricollocati.