
Dazi, prezzi e qualità: un confronto internazionale - www.panorama-auto.it
L’industria cinese delle auto elettriche si conferma protagonista globale, non solo per il vantaggio sui prezzi ma soprattutto per la qualità.
In un contesto internazionale dove dazi e normative stringenti influenzano fortemente il mercato, il vero segreto delle vetture elettriche cinesi risiede in un ecosistema produttivo avanzato e in un approccio tecnologico integrato che supera la mera convenienza economica.
Se in Europa e negli Stati Uniti si è abituati a valutare la competitività delle auto elettriche cinesi quasi esclusivamente attraverso il prisma dei prezzi, questa visione risulta parziale e fuorviante. I prezzi più bassi in Cina sono il risultato di una politica industriale complessa, con forti investimenti pubblici, trasferimento tecnologico e controllo della filiera, ma non sono l’unico elemento di forza. Ad esempio, la BYD Seagull, commercializzata in Italia come BYD Dolphin Surf a poco meno di 20.000 euro, viene venduta in Cina a un prezzo inferiore a 8.500 euro: questa differenza è dovuta in parte ai dazi e agli standard di sicurezza europei più stringenti, ma anche alle strategie di prezzo sul mercato locale.
Negli Stati Uniti, poi, le tariffe doganali superano il 100%, impedendo di fatto l’ingresso diretto delle auto cinesi. Nonostante ciò, i modelli made in China continuano a guadagnare quote di mercato globali, grazie soprattutto ad una qualità percepita superiore. A confermarlo è RJ Scaringe, CEO di Rivian, che in un’intervista a InsideEVs Usa ha sottolineato come le auto elettriche cinesi non competano solo sul prezzo, bensì “siano migliori dal punto di vista tecnologico e qualitativo”. Anche Jim Farley, CEO di Ford, ha riconosciuto che la tecnologia di bordo cinese è “nettamente superiore”, annunciando piani per contrastare questo vantaggio competitivo.
Tecnologia avanzata: i “computer su ruote” made in China
La differenza sostanziale del settore EV cinese risiede nel fatto che i loro modelli sono ormai “computer su ruote”. In Cina, i veicoli sono equipaggiati con sistemi di infotainment sofisticati, aggiornamenti software frequenti, assistenti vocali e funzionalità multimediali come il karaoke, integrate in architetture elettroniche di ultima generazione. Un esempio emblematico è la berlina sportiva Xiaomi SU7, che compete direttamente con Porsche e si integra perfettamente nell’ecosistema digitale del brand cinese.
L’attenzione alla qualità costruttiva è un altro punto di forza: molti esperti paragonano ormai i veicoli elettrici cinesi alle premium tedesche, grazie a una cura dei materiali e a un design interno che coniugano funzionalità e comfort. Questo spiega perché, nonostante i dazi e le barriere commerciali, i produttori cinesi continuino a conquistare mercati esteri.

Nel 2024 la Cina ha superato la Germania diventando il primo produttore mondiale di auto elettriche. Questo risultato è frutto di una strategia articolata in tre fasi principali: trasferimento tecnologico, adattamento e globalizzazione. Le joint venture con aziende straniere dagli anni ’80 hanno permesso un progressivo assorbimento di competenze, mentre investimenti pubblici e sovvenzioni, soprattutto dal 2007 al 2019, hanno spinto lo sviluppo di batterie e tecnologie EV.
Oggi il 60% della produzione globale di auto elettriche è concentrata a Pechino e dintorni, con un controllo quasi totale della filiera produttiva delle batterie, in particolare delle batterie al litio-ferro-fosfato (LFP) con tecnologia cell-to-pack, che hanno abbattuto i costi di produzione mantenendo una buona densità energetica. La Cina controlla oltre il 90% della produzione globale di batterie e gran parte delle materie prime essenziali, come litio, nichel e grafite.
Questa catena integrata produce economie di scala che si riflettono nei prezzi competitivi, ma soprattutto nella capacità di innovare rapidamente e di sviluppare tecnologia avanzata in settori correlati, come la guida autonoma e la robotica.
BYD Dolphin Surf: la city car elettrica compatta per l’Europa
Tra i protagonisti più significativi sul mercato europeo spicca la BYD Dolphin Surf, versione europea della cinese BYD Seagull. Progettata per la mobilità urbana, questa city car elettrica compatta si distingue per un design moderno, interni spaziosi e tecnologie avanzate, come un display girevole da 10,1 pollici con infotainment intelligente e comandi vocali. La vettura offre un’autonomia fino a 507 km in ciclo urbano WLTP e supporta la ricarica rapida fino a 85 kW, che consente di passare dal 30% all’80% in soli 22 minuti.
La Dolphin Surf è dotata della Blade Battery, una batteria sviluppata da BYD che garantisce elevata sicurezza e lunga durata, e di un motore elettrico innovativo 8-in-1 che integra tutti gli elementi chiave della trazione, migliorando l’efficienza e liberando spazio interno.
Nonostante i suoi molteplici vantaggi, la city car presenta alcune limitazioni, come la capacità massima di quattro posti: solamente due passeggeri possono viaggiare comodamente sui sedili posteriori, un dettaglio che in Europa può comportare sanzioni in caso di infrazione.