
Le auto cinesi hanno invaso tutto! - www.PanoramaAuto.it
Le aziende cinesi ed asiatiche stanno entrando sul mercato occidentale attraverso la “porta di servizio”. Un buco di mercato ha lasciato loro fin troppo spazio.
Il mercato automobilistico russo sta attraversando una fase di profonda trasformazione, con ripercussioni significative per gli esportatori cinesi di veicoli a nuova energia o NEV. Dopo un periodo di forte espansione, la domanda di nuovi veicoli cinesi in Russia ha subito un rallentamento, spingendo i fornitori di Pechino a concentrarsi sull’importazione di automobili usate. Questo però dopo un periodo in cui le auto cinesi hanno letteralmente invaso il mercato russo.
Secondo Wang Xiangyu, amministratore delegato della Yiwei New Energy Technology, il mercato automobilistico russo è ormai saturo e la competizione per le nuove auto ha drasticamente ridotto i margini di profitto. Questo ha costretto molte aziende cinesi a rivedere la loro strategia commerciale, privilegiando l’esportazione di veicoli usati, che rappresentano oggi circa il 70% delle esportazioni totali di Yiwei verso la Russia.
L’incremento delle esportazioni di auto usate dalla Cina risale alla seconda metà del 2024 e si è tradotto in margini di guadagno compresi tra 1.000 e 1.500 dollari per veicolo, con alcuni modelli più rari capaci di generare profitti fino a 20.000-30.000 yuan pari a circa 2.785-4.175 dollari. Questa svolta è motivata anche dalla diminuzione del potere d’acquisto del consumatore russo e dal sistema fiscale favorevole ai veicoli usati rispetto a quelli nuovi.
La politica di espansione asiatica
L’ingresso massiccio delle case automobilistiche cinesi nel mercato russo ha seguito il ritiro delle aziende europee e statunitensi nel 2022, causato dal conflitto Russia-Ucraina. In pochi anni la quota di mercato delle auto cinesi in Russia è passata dal 5% del 2021 a oltre il 60% nel terzo trimestre del 2024, secondo l’Associazione cinese dei veicoli passeggeri.
Tuttavia, la crescita rapida ha portato a una saturazione del mercato e a una guerra dei prezzi che ha eroso i margini di profitto, costringendo alcuni concessionari a vendere in perdita a causa dell’eccesso di stock. A complicare ulteriormente il quadro è intervenuta la nuova normativa fiscale russa, che ha inasprito la tassazione sulle importazioni di veicoli, eliminando le precedenti scappatoie fiscali che permettevano alle auto cinesi di entrare nel paese tramite paesi dell’Asia centrale.

Secondo i dati del Ministero dell’Industria e del Commercio russo, le vendite di nuove automobili nel primo semestre del 2025 sono diminuite del 28%, attestandosi a 607.500 unità. Contestualmente, le importazioni di auto usate sono aumentate del 2%, raggiungendo 181.600 unità, con la quota delle vetture usate sul totale delle importazioni che è passata dal 30% al 55%, come evidenziato dall’agenzia locale Autostat.
Il sito di informazioni automotive BitAuto ha inoltre segnalato un calo del 59% nelle esportazioni cinesi di auto verso la Russia nel primo semestre 2025, con 171.000 unità vendute rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta della flessione più significativa tra tutti i mercati di esportazione per la Cina nel settore automobilistico.
Questo scenario sottolinea come la combinazione di saturazione del mercato, cambiamenti normativi e dinamiche economiche locali stia profondamente modificando il panorama delle esportazioni automobilistiche cinesi in Russia, spingendo il settore verso un ripensamento strategico basato su una maggiore attenzione al segmento delle auto usate. In ogni caso, questo boom estremo di vendite di auto cinesi ci fa capire quanto il paese sia attento a qualsiasi buco di mercato lasciato dai marchi occidentali, facendoci comprendere quanta attenzione i governi europei debbano dare a situazioni simili.