
Lo ha mandato a casa - www.PanoramaAuto.it
Tutti stanno abbandonando Elon Musk a se stesso. L’ultimo addio è cruciale per la casa Tesla e fa male agli affari!
Tutti sono amici quando gli affari vanno bene e quando le cose filano lisce ma nel mondo del “Business” in cui uomini come il famoso miliardario Elon Musk si muovono praticamente da sempre, non c’è spazio per lealtà e sentimentalismo. Se un’offerta migliore da un’altra compagnia, anche rivale, raggiunge un membro del tuo team, a quei livelli, devi mettere in conto la possibilità che questi possa andarsene via.
Il manager di Tesla lo sta scoprendo a sue spese, dato che in questo periodo diversi responsabili delle vendite delle sue aziende stanno iniziando a dimettersi, lasciando le compagnie di Musk in un periodo delicato a cui presto seguirà la discesa in campo politico di Musk con un suo partito indipendente, o almeno, così ha affermato il plurimiliardario. Qual è la causa di tutto ciò, è difficile dirlo.
Potrebbe entrarci l’esposizione politica che Musk, legandosi a Trump e alla sua corsa alla Casa Bianca, ha incontrato scatenando addirittura fenomeni di terrorismo verso le sue Tesla. Forse il fatto che BYD abbia superato nelle vendite la casa americana ha il suo peso, nella decisione di queste figure importanti per l’azienda. Fatto sta che adesso, Musk dice addio anche ad un altro collega.
Un altro manager abbandona la nave!
Nel giro di pochi mesi, Musk ha perso due figure importantissime per i suoi affari: il primo a lasciare la “nave” Tesla è stato infatti il responsabile della produzione di Tesla in Nord America Omead Afshar – qui sotto in una sua immagine recente – che in seguito a delle profonde divergenze con Elon Musk, è stato cacciato da quest’ultimo mediante un licenziamento sconvolgente quanto repentino.

Ora, a dare l’annuncio di non lavorare più per Tesla, è Troy Jones, vice responsabile delle vendite – indovinate un po’ – in Nord America. E’ evidente ora che Musk ha un problema in questo settore e con queste figure manageriali di cui evidentemente, non era soddisfatto da un po’. E pensare che Troy era un fedelissimo di Musk: entrato a far parte di Tesla ben 15 anni fa, Jones ha fatto molto per la compagnia. Questo non gli ha impedito di essere messo alla porta.
Al momento né il manager nè il CEO di Tesla hanno commentato l’accaduto, stendendo un velo di mistero sulla questione. Voci della stampa americana autorevoli vedono in una visione politica contrastante, con Jones che si sarebbe schierato a favore della manovra di tagli di Trump, il motivo di questo addio. Insomma, il flusso di dipendenti scontenti di Tesla che lasciano l’azienda continua a scorrere.