
FIAT, addio clamoroso! - www.PanoramaAuto.it
Si ferma tutto a quarant’anni dalla partenza. Non vedremo più questo prodotto della casa.
Dopo quaranta anni di produzione ininterrotta, il motore FIRE di Fiat ha cessato la sua attività nello stabilimento Stellantis di Termoli, segnando un capitolo importante e malinconico nella storia dell’industria automobilistica italiana. Questa svolta non rappresenta solo la fine di una linea produttiva, ma un simbolo che racchiude decenni di innovazione, passione e lavoro di migliaia di operai.
Il motore FIRE o Fully Integrated Robotized Engine era entrato in produzione nel 1985, in un periodo in cui Fiat era il cuore pulsante dell’industria italiana. La cerimonia inaugurale, con la partecipazione del Presidente della Repubblica Sandro Pertini e del leggendario Giovanni Agnelli, aveva consacrato il FIRE come un simbolo di affidabilità e modernità. Per quattro decenni, questo motore ha equipaggiato numerosi modelli di Fiat, accompagnando la crescita del settore automobilistico nazionale e contribuendo a motorizzare intere generazioni.
Francesco Guida, segretario della Uilm Molise, ha sottolineato come il FIRE rappresenti un’eredità costruita con fatica, dedizione e competenze artigianali, espressione del valore umano e tecnico che ha caratterizzato lo stabilimento termolese. Ogni motore prodotto era il risultato di un impegno collettivo, di mani sapienti e di un orgoglio condiviso che ha segnato l’identità del lavoro italiano.
Guardare al futuro
La fine della produzione del motore FIRE non deve essere interpretata come una resa, ma come uno stimolo a guardare al futuro con determinazione. Il futuro dello stabilimento di Termoli sarà legato alla capacità di innovare e accogliere nuovi investimenti, mantenendo saldo il legame con un passato di eccellenza senza esserne ostaggio.

Stellantis punta a rilanciare la propria presenza internazionale con un nuovo modello C-SUV, atteso entro i prossimi due anni. Questo veicolo, ispirato alla celebre Grande Panda, sarà disponibile in versioni ibride ed elettriche, posizionandosi strategicamente nella gamma Panda con un design distintivo rispetto ai modelli 500 e 600. L’obiettivo è competere nel segmento dei SUV compatti, con concorrenti diretti come la Dacia Duster, e riaffermare la leadership di Fiat nel mercato globale.
Il nuovo modello rappresenta un segnale chiaro della volontà di Stellantis di abbracciare la transizione verso la mobilità sostenibile, con un occhio attento alle esigenze di un pubblico sempre più attento all’innovazione tecnologica e alla riduzione dell’impatto ambientale.
Il motore FIRE ha lasciato un’impronta indelebile nell’industria automobilistica italiana, simbolo di un’epoca vissuta con passione e dedizione. La sua produzione ha segnato un periodo di grande sviluppo e ha rappresentato un punto di riferimento per l’ingegneria meccanica nazionale.
Nonostante lo stop, la resilienza del lavoro italiano e la capacità di adattarsi a nuove sfide rimangono valori fondamentali, pronti a sostenere la rinascita di uno stabilimento che ha fatto la storia dell’auto nel nostro paese. Da Termoli potrebbe ripartire una nuova stagione di innovazione e crescita per Fiat e per l’intero comparto industriale italiano.