
La Cina evita i dazi UE (www.panorama-auto.it)
Recentemente, la Cina ha intrapreso una strategia audace per affrontare le crescenti tensioni commerciali con l’Unione Europea.
Recentemente, la Cina ha intrapreso una strategia audace per affrontare le crescenti tensioni commerciali con l’Unione Europea, in particolare riguardo ai dazi sulle automobili elettriche. In un contesto di negoziazioni sempre più fredde tra Pechino e Bruxelles, i principali produttori cinesi di automobili, tra cui BYD, Great Wall Motors, SAIC, Chery, GAC e Changan, stanno trasferendo parte della loro produzione negli stabilimenti thailandesi. Questo spostamento non è solo una mossa tattica per evitare le pesanti tassazioni imposte dall’UE, ma rappresenta anche un cambiamento significativo nel panorama automobilistico globale.
Il contesto commerciale
La decisione di trasferire la produzione in Thailandia è stata in gran parte influenzata dai nuovi dazi imposti dalla Commissione Europea, che possono arrivare fino al 35,3% sulle esportazioni di auto elettriche cinesi. Questi dazi sono stati introdotti in risposta ai sussidi governativi cinesi, che Bruxelles considera un vantaggio competitivo sleale rispetto ai produttori europei. Attualmente, l’Unione Europea sta tentando di proteggere il proprio mercato automobilistico, che sta subendo una trasformazione significativa verso la mobilità elettrica; le misure protezionistiche sono parte di questa strategia.

Negli ultimi anni, la Thailandia ha visto un incremento notevole della produzione automobilistica, diventando il decimo paese al mondo per assemblaggio di auto, subito dopo la Spagna. Con circa 1,5 milioni di veicoli assemblati annualmente, il paese asiatico si è affermato come un hub strategico per diversi produttori internazionali. La presenza di stabilimenti cinesi in Thailandia non solo porta a una maggiore produzione, ma offre anche un vantaggio logistico per esportare verso i mercati europei senza incorrere nei dazi elevati.
Il trasferimento della produzione in Thailandia potrebbe anche essere visto come un tentativo di diversificare i rischi legati alle tensioni commerciali con l’Occidente. Inoltre, la Thailandia offre incentivi fiscali e un ambiente favorevole per gli investimenti stranieri, rendendo il paese un’opzione attraente per le aziende automobilistiche cinesi in cerca di espansione.
Nonostante l’attuale situazione di tensione, la Cina rimane uno dei principali esportatori di auto in Europa, e in particolare in Spagna. Le statistiche recenti mostrano che la Cina ha esportato veicoli in Spagna per un valore di 1.260 milioni di euro, con un incremento dell’11,8% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la quota di mercato delle auto cinesi in Spagna è ancora relativamente bassa, attestandosi intorno allo 0,5% del parco automobilistico totale. La maggior parte dei veicoli cinesi in Europa sono elettrici, mentre il mercato spagnolo continua a essere dominato da auto a diesel e benzina.
La presenza di marchi cinesi come MG e BYD, che stanno guadagnando terreno nel mercato spagnolo, è un segnale che le auto cinesi stanno iniziando a trovare il loro posto anche in un contesto europeo storicamente dominato da marchi locali. MG, ad esempio, è riuscita a entrare tra le prime dieci marche più vendute in Spagna, mentre BYD si posiziona come leader nelle vendite di veicoli elettrificati.