
La transizione si blocca - www.PanoramaAuto.it
Nessuno crede che possano farcela e, dopo le critiche dell’ex Premier Mario Draghi, nuove perplessità colpiscono l’UE.
Nel dibattito sempre più acceso sulla transizione energetica del settore automobilistico, emergono voci critiche che mettono in discussione le tempistiche imposte dall’Unione Europea per il divieto dei motori termici a partire dal 2035. Una delle posizioni più autorevoli e influenti arriva da Matías Giannini, CEO di HORSE Powertrain, la nuova joint venture nata dalla collaborazione tra Renault e il gruppo cinese Geely, dedicata allo sviluppo di motori termici innovativi e sistemi ibridi avanzati.
Nell’ambito di un’intervista rilasciata a Motor1, Giannini ha definito “irrealistico” l’obiettivo europeo di eliminare completamente i motori a combustione interna entro il 2035, e ha espresso dubbi anche sul possibile rinvio al 2040. Il CEO ha sottolineato come il vero problema risieda nell’approccio normativo dell’UE, che con il Green Deal ha scelto di puntare esclusivamente su una tecnologia dominante, quella elettrica, senza considerare un modello più flessibile e diversificato.
Questa visione unilaterale, a suo avviso, rischia di complicare ulteriormente la transizione, mettendo a repentaglio non solo la capacità produttiva ma anche la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro in Europa, soprattutto nelle regioni dove l’industria automobilistica è un pilastro economico fondamentale. Giannini invita quindi a un modello multi-alimentazione, che preveda un mix equilibrato tra motori elettrici, ibridi e termici, per garantire una transizione più graduale e sostenibile.
Il futuro del motore termico e il ruolo delle tecnologie ibride
Nonostante la forte critica alle scadenze imposte, il CEO di HORSE Powertrain non nega la validità della tecnologia elettrica, che definisce “assolutamente valida e necessaria”. Tuttavia, secondo lui, entro il 2035 più della metà delle vetture vendute in Europa continuerà a utilizzare motori a combustione interna. Per questo motivo, è fondamentale mantenere sul mercato anche soluzioni ibride o con estensori di autonomia, come i motori EREV (Extended Range Electric Vehicle), di cui HORSE ha presentato un modello innovativo.
L’approccio multi-alimentazione si pone come una strategia pragmatica e inclusiva, in grado di rispondere alle esigenze di un mercato ancora in evoluzione, che deve considerare le diverse abitudini dei consumatori, le infrastrutture di ricarica non ancora completamente diffuse e le specificità territoriali del continente europeo.

Tra le posizioni più nette del manager spicca quella sul destino del motore diesel. Giannini sostiene che non vi sia alcun futuro sostenibile per i propulsori a gasolio, destinati a scomparire definitivamente dal mercato europeo. Questa affermazione si inserisce in un contesto in cui molti costruttori stanno progressivamente abbandonando il diesel, anche in risposta alle pressioni normative e all’evoluzione delle preferenze dei consumatori.
In sintesi, mentre l’UE insiste su una roadmap che prevede l’addio ai motori termici entro il 2035, HORSE Powertrain propone una visione più articolata e realistica, che valorizzi la coesistenza di diverse tecnologie per garantire una transizione energetica efficace, sostenibile e socialmente accettabile.
Questa posizione rappresenta un’importante voce nel panorama del dibattito europeo sull’automotive, evidenziando come la sfida della decarbonizzazione richieda un approccio più flessibile e meno dogmatico, capace di conciliare innovazione tecnologica, tutela dell’occupazione e rispetto delle tempistiche realistiche di trasformazione industriale.