
Rivelazione da paura -www.PanoramaAuto.it
Terremoto nel mondo dei motori, la verità viene a galla: sei al sicuro solo se la tua auto è costosa.
La recente esperienza drammatica di un importante figura italiana del mondo dei motori, un celebre designer automobilistico, ha riacceso il dibattito sulla reale accessibilità della sicurezza stradale nel nostro Paese. Un incidente, avvenuto vicino a Porto Cervo, ha mostrato in modo emblematico come il progresso tecnologico in termini di protezione non sia ancora alla portata di tutti, sollevando questioni che vanno ben oltre il semplice fatto di cronaca.
Lo scontro che ha visto coinvolto niente poco di meno che Giorgietto Giugiaro a bordo della sua Land Rover Defender si è risolto fortunatamente senza conseguenze fatali: il veicolo si è ribaltato dopo un volo di diversi metri da un tornante, ma il designer, nonostante le contusioni, è uscito vivo e cosciente. La sua riflessione, tuttavia, è tagliente e denuncia una realtà scomoda: “Sono vivo perché ero su un’auto nuova, la sicurezza è un lusso per i ricchi”.
Il paragone con una vettura di 15 anni fa, cioè con un modello che rispecchia l’età media del parco auto italiano, è impietoso. Giugiaro spiega che con un’auto datata probabilmente non sarebbe sopravvissuto, sottolineando che “un’auto nuova offre una probabilità di sopravvivenza sette volte maggiore rispetto a una più vecchia”. Questa affermazione evidenzia un problema strutturale: la sicurezza non è ugualmente distribuita, ma dipende dal potere d’acquisto e, quindi, dall’accesso a tecnologie avanzate. Questo però apre ad un quesito davvero importante.
Sicurezza stradale: un diritto negato?
L’incidente di Giugiaro diventa così lo spunto per una riflessione più ampia sulla disuguaglianza nel campo della sicurezza automobilistica. Non si tratta solo di un problema tecnico o di design, ma di un vero e proprio divario sociale che penalizza chi non può permettersi un’auto recente dotata di dispositivi come sistemi di assistenza alla guida, airbag multipli, e strutture di protezione avanzate.
Il messaggio del designer è netto: “La tecnologia salva vite, ma costa troppo. Questo brucia, soprattutto a chi come me ha sempre cercato di progettare auto popolari, accessibili a tutti”. Giugiaro, che ha segnato la storia con modelli iconici come la Fiat Panda e la Volkswagen Golf, sottolinea il paradosso di un mercato che continua a offrire sicurezza di alto livello solo a una fetta ristretta della popolazione.

Nonostante l’accaduto, Giugiaro non ha perso la voglia di innovare. Anzi, l’esperienza personale potrebbe diventare la molla per nuove idee di progettazione. “Forse da questo incidente nascerà un nuovo progetto, perché il futuro si costruisce un tratto alla volta, proprio come si disegnano le auto”, afferma con determinazione.
Questa dichiarazione lascia aperta la porta a un ripensamento profondo di come dovrebbe essere concepita la mobilità sicura e sostenibile. Il problema non è solo tecnico, ma anche culturale e sociale: rendere la sicurezza stradale un diritto effettivo, non un privilegio riservato a chi può permettersi un’auto nuova, è una sfida che coinvolge istituzioni, industria e consumatori.
L’incidente di Giugiaro non è solo uno spaventoso episodio per il designer ma un campanello d’allarme che mette sotto accusa l’attuale sistema di sicurezza automobilistica in Italia e invita a riflettere sulle disuguaglianze di accesso a tecnologie vitali per la protezione degli utenti della strada.