
Il SUV che ha fatto fallire Pontiac! - www.PanoramaAuto.it
La storia mai raccontata di una delle vetture più polarizzanti della storia. Un modello che avrebbe potuto fare successo…ma non lo conobbe mai.
Ad oggi, i SUV sono tra le vetture più popolari al mondo. Molte hanno dei design non convenzionali che privilegiano il comfort e l’ampio spazio a bordo, prima ancora che l’estetica. Le auto cinesi poi hanno stabilito un nuovo trend in merito al design di questo tipo di vettura. Un tempo però, le cose erano ben diverse.
L’auto che vedremo oggi non è per niente bella, anche se i gusti possono essere soggettivi, non si può certo definire aggraziata o esteticamente proporzionata. Eppure, se uscisse oggi sarebbe un enorme successo, con il suo ampio spazio a bordo, il motore potente e soprattutto, il fatto che l’auto sia comparsa in una famosissima serie TV. Ai tempi? Fece fallire il suo costruttore cinque anni dopo la sua uscita dal mercato. Ecco la sua storia.
Il SUV più brutto del mondo
La storia della Pontiac Aztek è un caso emblematico nell’industria automobilistica, rappresentando uno dei più grandi insuccessi commerciali e di design del XXI secolo. Nonostante l’intenzione di creare un veicolo innovativo e rivoluzionario, la Aztek è diventata un simbolo di errore strategico e progettuale, tanto da condizionare negativamente l’immagine di General Motors per anni.
La presentazione della Pontiac Aztek al Salone dell’Auto di Detroit nel 2000 fu accolta con un misto di incredulità e disappunto. Un giornalista del “Times” ha ricordato la reazione della folla come una delle più furiose mai viste: “Questo veicolo non potrebbe essere più odiato nemmeno se fosse decorato con un simbolo controverso”. Ai vertici di GM, la tensione era palpabile, tanto che uno dei dirigenti avrebbe minacciato di licenziare chiunque ammettesse di aver approvato il progetto.
Il progetto della Aztek nasceva dall’esigenza di GM di dimostrare innovazione in un periodo di stagnazione creativa. Bob Lutz, ex dirigente di GM, ha raccontato che il 40% dei nuovi prodotti doveva essere “radicalmente innovativo”, senza però considerare realmente le aspettative del cliente. L’obiettivo era più interno che di mercato: “Tutto ciò che sembrava radicale riceveva il via libera”, ha spiegato Lutz.
Don Hackworth, responsabile dello sviluppo prodotto, adottava uno stile autoritario e intimidatorio per perseguire gli obiettivi con fermezza. La pressione sul team di progettazione era alta, e qualsiasi critica durante lo sviluppo fu respinta con durezza: “Se qualcuno aveva un’opinione negativa sull’Aztek, doveva lasciare il team”, ha riferito Lutz.
Le ragioni del fallimento commerciale
La Pontiac Aztek doveva essere un mix tra la sportività della Camaro e la praticità della Blazer, con un motore V6 da 3,4 litri e 185 cavalli. Tuttavia, il design esterno risultò estremamente divisivo, con forme poco armoniche e soluzioni estetiche che non incontrarono mai il favore del pubblico. Il veicolo, dal prezzo di circa 22.000 dollari, si dimostrò troppo costoso per il target giovanile a cui era destinato, contribuendo così al suo scarso successo commerciale.
GM aveva previsto vendite annue di 75.000 unità, ma durante l’intero ciclo produttivo dal 2000 al 2005, la Aztek non superò mai le 120.000 vendite totali, confermandosi come un flop senza precedenti che contribuì di lì a poco al collasso di Pontiac, oggi non più in attività. Nonostante ciò, GM ignorò i dati delle ricerche di mercato preliminari che già indicavano un netto disinteresse da parte dei potenziali acquirenti.

Uno degli aspetti più incredibili di questa vicenda è l’orgoglio dei progettisti coinvolti, che consideravano il progetto un successo interno per aver rispettato tempi e obiettivi aziendali, indipendentemente dal giudizio del mercato. Bob Lutz ha raccontato di aver provato quasi un senso di tragedia nel constatare che i risultati positivi fossero unicamente legati al rispetto dei parametri interni e non al gradimento dei clienti.
L’eredità della Pontiac Aztek e il suo impatto culturale
Nonostante la sua fama negativa, la Pontiac Aztek ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare. È conosciuta anche come l’auto di Walter White, protagonista della serie televisiva “Breaking Bad”, che ne guida inizialmente una verde muschio: questa apparizione ha contribuito a mantenere vivo l’interesse verso questo modello controverso.
Il designer Tom Peters, autore del progetto Aztek, non fu emarginato all’interno di GM. Al contrario, continuò a lavorare su modelli di rilievo come la settima e l’ottava generazione della Chevrolet Corvette e la Camaro, dimostrando che l’insuccesso della Aztek non pregiudicò la sua carriera. Nel corso degli anni, la Aztek è stata inclusa in numerose classifiche delle peggiori auto di sempre, tra cui quella del “Times” e di edmunds.com, ricevendo il triste riconoscimento di uno dei fallimenti più clamorosi della storia automobilistica moderna.
La vicenda della Pontiac Aztek rimane una lezione sul rischio di anteporre obiettivi interni e strategici alle reali esigenze del mercato e dei consumatori, evidenziando come anche grandi case automobilistiche possano incappare in errori di valutazione che segnano profondamente la loro reputazione.