
Disperazione per Stellantis - www.PanoramaAuto.it
Stellantis dovrà chiudere anche questo? La domanda assilla i lavoratori, terrorizzati…
Ancora problemi per il colosso dell’auto Stellantis che in queste ore, si trova in una situazione molto grave con un importane stabilimento italiano che è vicino a problemi economici enormi. Tutto questo ha già portato a misure importanti da parte della holding, ma i sindacati si dicono comunque molto crucciati.
Stellantis ha ufficializzato l’attivazione di un nuovo contratto di solidarietà, frutto di un accordo tra le organizzazioni sindacali e la direzione aziendale, a seguito della decisione di giugno scorso di procedere con circa 200 esuberi. Questo ammortizzatore sociale, che consente una riduzione temporanea dell’orario di lavoro per evitare licenziamenti, riflette la situazione di crisi che grava sull’impianto molisano, già duramente colpito dall’abbandono della produzione di motori tradizionali.
L’introduzione del contratto di solidarietà non è che un segnale delle difficoltà più ampie che rischiano di compromettere il futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento. I dipendenti vivono quindi una fase di grande incertezza, mentre si attende una strategia chiara da parte di Stellantis per il rilancio del sito.
Un disastro dato dal mancato rilancio industriale
Lo stabilimento Stellantis di Termoli si trova oggi in una situazione di forte precarietà, con ripercussioni significative per i quasi 2.000 lavoratori impiegati nell’impianto. Dopo le recenti vicissitudini che hanno visto la perdita della produzione dei motori Fire, la fabbrica è ora al centro di una nuova fase critica, con l’introduzione di un contratto di solidarietà che si estenderà dal 1° settembre 2025 fino al 31 agosto 2026.
In passato, Termoli era stata indicata come sede potenziale per la realizzazione di una Gigafactory per la produzione di batterie, un investimento strategico che avrebbe dovuto sostenere la transizione del gruppo Stellantis verso l’elettrificazione e l’ibrido. Tuttavia, questo progetto è ora fortemente compromesso: la scelta di produrre batterie in Spagna ha di fatto escluso Termoli da questa nuova fase industriale.
L’assenza di investimenti e di nuovi prodotti da destinare allo stabilimento rappresenta un problema cruciale. La mancata conversione industriale del sito rischia di condannarlo a un lento declino, alimentando le paure dei lavoratori e sindacati che chiedono con insistenza chiarezza e decisioni concrete.

La posizione della Uilm Molise, rappresentata da Francesco Guida, è stata particolarmente critica nei confronti di Stellantis: “L’azienda non ha il coraggio di dire quale sarà il futuro dell’impianto e dei suoi lavoratori”, ha dichiarato il sindacalista. Per il rilancio di Termoli, secondo la Uilm, sono indispensabili nuovi investimenti e una riconversione produttiva che possa garantire stabilità e sviluppo a lungo termine.
In questo contesto, la UILM ha avanzato la richiesta di un incontro con Antonio Filosa, nuovo CEO di Stellantis nominato a giugno 2025, per discutere le prospettive dello stabilimento e trovare soluzioni condivise. L’appuntamento rappresenta un passaggio cruciale per definire il destino del polo produttivo molisano, che al momento è in bilico tra speranze di rilancio e il rischio concreto di un progressivo smantellamento.
Il futuro dello stabilimento Stellantis di Termoli resta quindi appeso a un filo, mentre l’intera comunità locale si prepara a un autunno decisivo per il destino di uno dei principali siti produttivi dell’industria automobilistica italiana.